Si è svolta martedì 18 febbraio l’audizione delle parti sociali disposta dalla XI Commissione (lavoro pubblico e privato) della Camera dei Deputati sulle proposte di legge in tema di Pari opportunità. Proposte di legge che, se pur appartenenti a schieramenti diversi, partono tutte dallo stesso e unico punto di vista, quello delle imprese.
Una concezione della conciliazione dei tempi di vita e lavoro che, non solo, non deve gravare economicamente e legislativamente sulle aziende, ma dalla quale sia possibile trarre profitto. Dagli sgravi e detrazioni fiscali alle imprese che assumono le donne, ai bonus per gli asili privati, dallo smart working alla cessione di salario in cambio del welfare aziendale o del pensionamento anticipato, come nel caso di “opzione donna”. Proposte non solo inefficaci e fallimentari ma anche dannose, perché assumono come dato immodificabile che il lavoro riproduttivo e di cura debba ricadere sulle donne, riproducendo quindi la divisione sessuale del lavoro e ignorando il problema della quantità e qualità dei servizi pubblici.
Come USB siamo intervenute, quindi, proprio ribaltando quest’ottica, a partire dai dati concreti e riportando il discorso sulla centralità del tema delle disuguaglianze, - di genere nella fattispecie - e sulla necessità di mettere in campo interventi strutturali di contrasto alla violenza economica.
Per combattere le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro serve il rilancio del welfare pubblico ed un investimento nelle infrastrutture sociali; la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; il salario minimo legale; il reddito di base incondizionato e su base individuale; l’abbassamento dell’età pensionabile ed il ritorno al sistema retributivo.
Abbiamo preso atto, ancora una volta, della sintonia che regna tra Cgil Cisl e Uil e le imprese anche sui temi della conciliazione e la distanza che li divide dalla realtà delle discriminazioni nella società e nei luoghi di lavoro.
Dopo questa audizione siamo ancora più convinti della necessità dello sciopero generale proclamato, su appello del Movimento Non Una di Meno, per il prossimo 9 marzo e che vedrà per il quarto anno consecutivo le donne mobilitarsi in tutte le piazze del mondo.
In allegato la memoria inviata da USB alla Camera dei Deputati. Tutti gli interventi possono essere ascoltati sul sito della Camera (www.camera.it).
Unione Sindacale di Base