PERUGIA – Non bastano le file. Non bastano le stampanti che funzionano a singhiozzo. Non basta l’odore di frittura durante le udienze.
E soprattutto non sono solo gli avvocati a lamentarsi delle novità dovute alle scelte imposte dalla riforma delle sedi giudiziarie. A parlare di disagi e problemi per la nuova sede di Balanzano (e non solo) sono anche i rappresentanti del personale giudiziario. Che affidano all’Usb Giustizia Umbria il botta e risposta con il presidente del Tribunale Aldo Criscuolo. Che ha ben presenti i problemi affrontati dai dipendenti ma da cui il sindacato, rappresentato da Biagio Scialò e Raimondo Becchetti, aspetta un passo in più.
Il presidente Criscuolo solo qualche giorno fa ha ricordato ai responsabili delle cancellerie, degli uffici e a tutto il personale amministrativo quante sia le lettere di lamentela riguardo «la carenza degli organici e il carico di lavoro non gestibile» che arrivano «ogni giorno» sulla sua scrivania. «Sono ben note a questa presidenza le gravissime condizioni – scrive Criscuolo – in cui tutto il personale è costretto a lavorare, a causa di scelte imputabili, da un lato a decisioni politiche, dall’altro alle carenze finanziarie del Comune di Perugia che non consentono di poter fruire di locali diversi e idonei alla nuova situazione venutasi a creare con l’accorpamento delle sezioni distaccate. Ma, nella piena consapevolezza della gravità della situazione e dei disagi in cui il personale è costretto a lavorare, ci si sta adoperando incessantemente per cercare di alleviare le condizioni di disagio, ricorrendo all’ausilio degli enti territoriali, degli ordini professionali e di altre istituzioni con cui si stanno studiando apposite convenzioni (alcune già operative) che possano colmare le lacune ormai inaccettabili degli organici dell’Ufficio».
«Il tutto con buone speranze e qualche iniziale successo», prosegue il presidente Criscuolo. Che tranquillizza così i dipendenti: «Analoghe pressioni vengono svolte sugli organi comunali perché siano messi a disposizione al più presto gli spazi più volte promessi». Spazi che, ha assicurato su queste colonne qualche tempo fa l’assessore al bilancio Livia Mercati, «saranno pronti entro il 2014». Criscuolo, intanto, va oltre, rassicura il personale anche «sotto il profilo disciplinare e contabile» e ribadisce di conoscere «le difficoltà materiali oggettivamente incontrate, in alcuni casi insuperabili. Nella certezza che, superato il primo periodo, la situazione verrà a normalizzarsi». Un invito, poi, a operare con serenità e con l’augurio di buon lavoro che però, evidentemente, sta stretto ai dipendenti e all’Usb Giustizia. Che chiede «fatti concreti». «La situazione sta diventando insostenibile – ribadisce il sindacato -. Vogliamo evidenziare che il personale giudiziario non si può esimere dal segnalare carenze, disfunzioni o altro poiché se questo non avvenisse allora sì che ci sarebbero responsabilità. Quindi voglia il presidente – dice l’Usb a Criscuolo – accogliere con benevolenza tutte le “lamentele” intese quali segnalazioni perché possa prontamente intervenire efficacemente e risolvere le problematiche». Insomma, proteste ma costruttive per trovare soluzioni concrete. L’Usb sottolinea anche i problemi negli uffici dei giudici di pace: con un funzionario presente solo una volta al mese a Castiglione, Città di Castello e Todi, un giorno alla settimana a Gualdo Tadino, tre ad Assisi mentre non è presente a Foligno e Gubbio.
Il sindacato poi ragiona con il presidente Criscuolo sulla delega «ai funzionari giudiziari in servizio presso gli uffici del giudice di pace del circondario di Perugia, o anche semplicemente applicati presso gli stessi» a svolgere «le funzioni di ricezione delle asseverazioni di perizie e traduzioni». Delega probabilmente ritenuta inutile visto che «dal 1999 – scrive l’Usb – gli uffici del giudice di pace svolgono queste funzioni. La riforma della geografia giudiziaria doveva risolvere questi problemi e non comportare disagi per la popolazione gravanti nei territori delle sezioni soppresse». Segnalazione a cui si aggiunge la nota del presidente della Corte d’appello di Perugia, Wladimiro De Nunzio, che ricorda come «l’asseverazione di perizie e traduzioni è compito riservato ai funzionari o direttori di cancelleria, quindi le figure professionali dei cancellieri non possono espletare tale compito». Disagi e problemi che poi ricadono anche sui cittadini, tra lungaggini ma anche parcelle degli avvocati più salate.