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Entrate passaggi economici

Progressioni economiche Agenzia delle Entrate: ritorno al passato!

Roma,

Dopo averci fatto attendere 9 mesi tutti i sindacati eccetto USB firmano una intesa programmatica che stanzia risorse per 17.762 passaggi nel 2017 e 9.400 passaggi nel 2018.

Ma così non sarà!

Come da noi annunciato il 2017 salta ed abbiamo perso, grazie ai traccheggiamenti di questi mesi una 'annualità, in quanto non essendo uscito  il bando, la decorrenza delle progressioni del 2017 non potrà che diventare 1 gennaio 2018.

Ad oggi, anche se proveranno a raccontarvi  altro, con le risorse disponibili alla fine dei tre anni un 20/25 percento dei lavoratori non beneficerà del passaggio. La matematica non è una opinione...

Ma soprattutto i dirigenti si riserveranno un 7 per cento per attribuire le progressioni fuori da ogni graduatoria. O meglio faranno graduatoria a parte. Ancora una volta si torna all’investitura esattamente come è avvenuto nel 2010

L'amministrazione incassa, per l’ennesima volta, il finanziamento delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità con risorse fisse e stabili sottratte agli sviluppi economici. Questa volta per tre mesi ma troppe volte abbiamo sentito questi sindacati proferire parole di fuoco su questo punto e poi puntualmente siglare accordi per pagare con soldi fissi e ricorrenti l’organizzazione del lavoro decisa dall'amministrazione.

Quel 7 per cento di passaggi che i dirigenti attribuiranno a loro piacimento sono l’ennesimo schiaffo in faccia ai lavoratori e non possono non esser collocati in uno scenario più ampio che allarga la forbice tra un cerchio magico al quale tutto è riconosciuto e i normali lavoratori. L’emendamento recentemente approvato in materia di posizioni di responsabilità e sul concorso per dirigenti ne è l’ennesima dimostrazione.

Cgil cisl uil salfi e flp queste logiche le condividono in pieno e questa intesa sta ancora una volta a dimostrarlo.

Spiegheremo nelle assemblee che organizzeremo a partire da gennaio come stanno veramente le cose, e per far capire ai Lavoratori anche quello che non c’è dentro l’accordo.