In occasione del saluto rivolto alle OO.SS lo scorso 3 agosto, il Sottosegretario di Stato On. Carlo Sibilia ha convocato il 7 settembre un tavolo tecnico, chiedendo ad ogni organizzazione sindacale di suggerire i primi tre argomenti da esaminare in maniera più approfondita.
Segue il documento che USB PI Ministero Interno ha consegnato.
Al Sottosegretario di Stato Onorevole Carlo Sibilia
Onorevole Sottosegretario,
facendo seguito alla Sua richiesta e alla priorità di soli tre punti sul programma della Sua attività al dipartimento delle politiche del personale, come USB Interno desideriamo ribadire tutte le posizioni e pertinenti proposte assunte nel documento da noi consegnato al tavolo del 3 agosto u.s., che abbiamo inviato anche a mezzo mail alla Sua segreteria.
In ordine a quel documento del 3 agosto, confidiamo nell’attenzione e nel massimo impegno sul caso da parte del Ministero dell’Interno sul documento “programmatico” della USB Interno, e auspichiamo l’immediato riscontro da parte dell’Istituzione del Viminale sull’interrogazione parlamentare a risposta scritta presentata dal gruppo politico del M5stelle sulla ricognizione dei poliziotti addetti a svolgere funzioni amministrative invece che d’Istituto, in sostituzione del personale impiegatizio. Un passaggio di interesse rivolto alla collettività prima ancora che all’amministrazione, sorvolato in maniera incauta dal precedente ministro, nonostante la dichiarata e differente posizione dello stesso Capo dipartimento Prefetto Varratta, che ne sottolineava la priorità e soprattutto l’efficacia di tale ordinato processo, in totale sintonia con il dipartimento della Pubblica Sicurezza, prodigatosi immediatamente attraverso la divulgazione di schede ed allegati specifici (circolare ministeriale gennaio 2016).
L’individuazione dei poliziotti in ufficio, infatti, è un accertamento amministrativo doveroso, certificato in ottemperanza ad un emendamento del M5stelle (art. 1 comma 474 della legge di stabilità 2016) disposto affinché “entro il 31 marzo 2016 il Ministro dell’Interno provveda alla ricognizione del personale di polizia assegnato a funzioni di carattere amministrativo ovvero di scorta del personale”. Un procedimento apprezzato dalla stessa amministrazione durante l’incontro avvenuto a marzo 2017 tra il Ministro dell’Interno e tutte le OO.SS., per riallineare le funzioni e le responsabilità del personale di polizia, menzionando al riguardo il divieto di svolgere compiti e prestazioni che non siano attinenti al servizio di istituto a norma del regolamento di servizio dell’amministrazione della pubblica sicurezza (art.24 Dpr 782 del 28.10.1985). In quella particolare occasione, il Prefetto Varratta affermò in modo deciso la propedeuticità di tale provvedimento. Una procedura normativa di attività ricognitiva, necessaria per rendere efficace una ridistribuzione delle risorse umane ed economiche vantaggiosa (ridistribuzione del potenziale lavoro) e connessa all’ottenimento di un duplice e proficuo effetto, perché da un lato si crea un piano straordinario di assunzione (concorsi, stabilizzazione precari e scorrimento delle graduatorie di tutti gli idonei) del personale dell’amministrazione civile dell’Interno, e dall’altro si determina una restituzione (riassetto organico) di personale polizia nei servizi di sicurezza e ordine pubblico.
Una competente ed appropriata operazione di revisione della spesa del Ministero dell’Interno, che ponga rimedio alle fallimentari pregresse attività di spending review, è l’unica strada adeguata percorribile per ridare tono al servizio delle funzioni amministrative di tutti gli uffici centrali e periferici, coerente sia all’attività dello stesso Ministro dell’economia e finanze, particolarmente accorto al contenimento della spesa pubblica, sia all’attività di riduzione degli sprechi di denaro pubblico e alla migliore capacità organizzativa e funziona le delle risorse umane ed economiche, affinché anche al Ministero dell’Interno si possano evitare rischi per sofferti danni erariali.
Onorevole Sottosegretario, nella sostanza come USB intendiamo, quindi, una ricognizione del personale PS addetto a funzioni amministrative anziché di Istituto, ben strutturata e disciplinata in modo corretto, disposta ad elencare in modo dettagliato il grado dell’operatore di polizia, il servizio svolto e, principalmente, l’età anagrafica degli addetti in ufficio o particolari condizioni di inabilità al servizio in strada. La particolareggiata differenziazione per età anagrafica, di sostanziale rilevanza, ma purtroppo ancora una volta individuata in modo superficiale e senza proporzionato impegno tecnico-economico e relativi costi-benefici da parte di altre OO.SS., diviene fondamentale riguardo all’efficienza e al miglior utilizzo degli operatori di PS sulle strade, rispetto al loro attuale impiego negli uffici come addetti a funzioni amministrative in sostituzione degli impiegati dei quali è nota la grave carenza. E’ del tutto evidente, infatti, che il numero dei poliziotti più giovani andrebbe a rafforzare immediatamente la sicurezza sulle strade, e quello del personale di polizia di età più elevata -con età pari o superiore ai 50 anni-, proprio perché dotati di notevole esperienza e ottime capacità di analisi, sarebbero indispensabili nel lavoro di intelligence e di coordinamento delle operazioni di sicurezza ed ordine pubblico mediante l’uso di tecnologie avanzate, potendo stazionare, comunque, in uffici e settori specifici che eviterebbero l’impiego diretto sulle strade rispetto ai loro colleghi più giovani.
Onorevole Sottosegretario, pertanto, in primis ai tre punti che Lei intende conoscere, la suindicata proposta di questa O.S. USB, ha un significato che valorizza il contenuto del progetto da tutti noi auspicato, perché deciso verso la direzione di un cambiamento concreto.
Vorremmo che questa nostra consapevolezza, sia l’inizio di una rivoluzione epocale al Ministero dell’interno ponendo le persone e le loro esigenze al centro del Suo mandato, affinché possano essere restituite ai dipendenti pubblici dignità e valore, prima dell’avvio di un tangibile piano straordinario di assunzioni del personale dell’amministrazione civile dell’interno.
Onorevole Sottosegretario, la premessa così scrupolosa della USB esprime il suo totale significato e si concretizza in modo stabile solo se anticipata rispetto ai tre punti che Lei intende conoscere. L’opera, se è lecito designarla tale in questo particolare momento storico, interessa il miglior impiego di risorse umane (ricognizione e reimpiego, comprendente anche la ricollocazione degli ex agenti PS e Penitenziari inidonei al servizio polizia) e il recupero totale di notevoli risorse economiche. Solo se così correttamente interpretata e sensibilizzata, la proposta diverrebbe un passaggio obbligato teso a irrobustire tutti i punti e le priorità successive, organiche allo sviluppo delle politiche del personale dell’amministrazione civile dell’interno per impiantare le fondamenta atte a sorreggere e consegnare un futuro di eccellenza a tutta l’amministrazione.
Fino ad oggi, purtroppo, abbiamo solamente visto proposte di programmi, intese con gruppi di lavoro, protocolli d’intesa, tutti diretti a interpretare ciò che il legislatore ha deliberatamente stabilito con leggi e norme mirate all’interesse pubblico e al buon andamento della pubblica amministrazione.
Senza un’azione decisa del Ministero dell’Interno volta alla conoscenza, alla trasparenza e alla direzione corretta ed adeguatamente disciplinata dell’amministrazione, l’opera di sviluppo della politica e di governo di pezzi importanti del nostro Paese diviene più faticosa, proprio quando, pur avendo a disposizione uomini e risorse economiche, si rinvia a domani ciò che è già attuabile oggi.
Onorevole Sottosegretario, non è uno o tre i punti sui quali dobbiamo confrontarci, ma piuttosto dovremmo rivisitare quelle pregresse e costruttive proposte più volte rappresentate da questa O.S., puntualmente accompagnate dalla dimostrazione di adeguati e corrispondenti risparmi, volte ad assicurare il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione per un pubblico interesse.
Un piano particolareggiato del fabbisogno del personale dell’amministrazione civile dell’Interno, per fare un esempio su tutto, non è mai partito nel nostro Ministero, perché è stato sempre ritenuto superfluo ed irrilevante per il miglioramento dei servizi resi all’utenza, così come non è mai stata accostata al processo organizzativo la revisione dell’ordinamento del personale. Tanto meno è mai stata pensata una politica di valorizzazione del personale (formazione e riconoscimenti, incentivi economici e carriera) evitando così danno ai lavoratori e alla stessa amministrazione, e inoltre, mai nulla si è pianificato per il necessario ricambio generazionale.
Un altro esempio, o punto se Lei lo desidera, quanto mai essenziale per questa O.S. USB, riguarda l’effettivo “progetto di cambiamento” con tutte le risorse economiche aggiuntive recuperate a incremento del bilancio del M.I., già ampiamente rappresentate nel documento del 3 agosto u.s., un reale risparmio pubblico in cui non solo si attiverebbero immediatamente le assunzioni da concorsi - anche oltre il 100% del numero del personale collocato a riposo nell’anno precedente diversamente da quel misero 25% della norma odierna, e poter comprendere anche la stabilizzazione di tutto il personale a tempo determinato e di tutti gli idonei-, ma come più volte indicato, tenendo conto dei risparmi ottenuti grazie ad una proporzionata revisione delle spese, tutta l’operazione ed i relativi costi non andrebbero ad incidere sulla fiscalità generale del bilancio dello Stato.
Nel concludere, intendiamo rimarcare quanto già riferito nella nota del 3 agosto scorso, in cui è stata ampiamente rappresentata la spiacevole condizione nella quale versa il personale impiegatizio contrattualizzato dell’amministrazione civile dell’interno, costretto ad aggiornarsi e formarsi autonomamente, con uno stipendio certamente inadeguato da troppi anni alle proprie prestazioni lavorative.
Un personale scientemente svalutato e irriso, con un’età media piuttosto avanzata e sottoposto a carichi di lavoro pessimamente distribuiti e non conosciuti dagli stessi dirigenti, elementi tutti che hanno contribuito a creare ambienti di lavoro anche di insensata competizione, in cui si respira un pessimo benessere lavorativo e continue situazioni di disagio che non favoriscono il miglioramento dei servizi e il buon andamento degli uffici e dell’amministrazione nel suo complesso.
Roma, 27 agosto 2018
USB P.I. COORDINAMENTO NAZIONALE INTERNO