Il CCNL per il Comparto dei Ministeri, siglato la scorsa settimana, al di là delle indecenti cifre stanziate (8 Euro medi lordi per il 2008, 70 Euro, sempre medi e lordi, a decorrere dal 1° gennaio 2009, altri 8,50 Euro medi dal 1° Aprile 2010 e 12,40 con decorrenza 1° luglio 2010, con il riassorbimento della quota riconosciuta ad aprile) che qualcuno tenta di spacciare per aumenti contrattuali, ha dimostrato in maniera inequivocabile che non c'è alcuna certezza per quanto riguarda il recupero delle somme rubate attraverso i tagli previsti dalla legge 133/2008. Di fatto il CCNL firmato dal CISL e UIL ha accettato lo scambio tra un vago impegno al recupero delle risorse sottratte ai Fondi Incentivanti, con la vacanza contrattuale per il 2008, 70 euro per il 2009 e la vacanza contrattuale per il 2010 ed anche per il 2011.
Così come il protocollo siglato a Palazzo Chigi rimanda ad un impegno, da noi giudicato inaccettabile, quanto mai generico e non quantificabile nei tempi e negli importi, anche il contratto dei lavoratori ministeriali, apripista agli altri contratti del Pubblico Impiego, rinvia “a specifiche disposizioni di legge” il recupero delle somme tagliate alle tasche dei lavoratori dall'art. 67 della legge 133/2008.
Uno specchietto per le allodole, quindi, nel tentativo di far digerire da un lato un aumento contrattuale ignobile e dall'altro di porre fine alla protesta dei lavoratori, che dall'uscita del decreto 112 non hanno mai cessato le mobilitazioni, costringendo il Governo ad un primo passo indietro rispetto ad una posizione che in molti ritenevano granitica ed inespugnabile.
Perchè sono state le lotte dei lavoratori, gli scioperi e non la firma di qualche organizzazione sindacale “responsabile”, ad aprire una crepa rispetto all'impianto della 133/2008.
Ma questa crepa non è ancora sufficiente e non consente a nessuno di salire sul carro dei vincitori, soprattutto a quelli che vengono accusati dai lavoratori di essere stati i grandi assenti nella lotta contro i provvedimenti di Brunetta e contro i tagli previsti dalla legge 133/2008.
Tagli che colpiscono indiscriminatamente tutta la Pubblica Amministrazione, ma particolarmente odiosi quando mettono le mani direttamente nelle tasche dei lavoratori.
Pertanto la RdB chiama tutti i lavoratori ad intensificare le mobilitazioni: la discussione in corso sulla legge finanziaria consente ancora di avere margini di manovra sulla questione dei tagli al salario accessorio, che può essere risolta solo attraverso appositi provvedimenti legislativi che annullino gli effetti dell'art.67 Legge 133.
Tutto il resto sono solo chiacchiere.