Il TAR del Lazio nella seduta del 26 gennaio scorso ha respinto le istanze di annullamento del bando di concorso pubblico INPS a 365 posti di Analista di processo – Consulente professionale.
I giudici hanno ritenuto che la richiesta del possesso della certificazione del livello B2 della conoscenza della lingua inglese fosse conforme alle disposizioni legislative in materia di concorsi pubblici.
La USB fin dal primo momento ha preso posizione su tale materia, innanzitutto non firmando l’accordo per l’istituzione del profilo specialistico, che ha aperto la strada al concorso con i criteri voluti dal presidente dell’INPS e, successivamente, chiedendo l’annullamento del concorso per ragioni di opportunità, ritenendo che all’Istituto serva personale da inserire nei processi produttivi e non figure da destinare probabilmente a funzioni di coordinamento.
Inoltre, molta perplessità hanno destato i contenuti del bando di concorso, in quanto il punteggio riservato ai titoli culturali rischia di vanificare i risultati delle due prove scritte e di quella orale. Infine, la richiesta del possesso della certificazione del livello B2 della lingua inglese quale criterio necessario per la partecipazione al concorso, è apparsa inaccettabile, in quanto tale titolo è rilasciato a pagamento, mentre poteva essere sufficiente valutare nel corso delle prove selettive la conoscenza della lingua inglese.
La USB, quindi, con nota del 15 novembre 2017 chiedeva l’annullamento del bando e l’emanazione di un nuovo concorso pubblico aperto a tutti i laureati. Oggi, alla luce del pronunciamento del TAR del Lazio, si ritiene comunque necessario che l’Amministrazione bandisca un ulteriore concorso pubblico aperto a chi è in possesso della laurea triennale, per rispondere alle necessità organizzative e funzionali dell’Istituto e garantire i servizi ai cittadini.