Oramai sembra confermata la notizia, e sono in corso le prime indagini, della spesa di oltre 300 mila euro di fondi pubblici di Roma Capitale per la manifestazione di Piazza del Popolo del 15 marzo lanciata da Michele Serra nel quadro generale di riarmo europeo ma presentato come un "evento istituzionale", sponsorizzato dalla città tutta a detta della giunta Gualtieri.
Crediamo che sia un vero e proprio uso di fondi pubblici per fini privati. Mentre non si dispongono i fondi per le case popolari, per l'ambiente, per i servizi pubblici, per le periferie, vediamo invece come l'amministrazione non si faccia problemi a sostenere iniziative utili solo alle forze politiche della maggioranza capitolina. Iniziative di propaganda che vanno nella direzione contraria agli interessi di (quella sì) maggioranza di persone che non trova mai una amministrazione disponibile a sponsorizzare le proprie ragioni.
Risulta infatti inammissibile e vergognoso per chi abita Roma (e non solo) che fondi comunali siano stati destinati a una piazza per una celebrazione dei "valori europei" che, nonostante la non consapevolezza di alcuni partecipanti, in questo momento storico corrispondono agli 800 miliardi di euro stanziati per il riarmo a discapito della spesa sociale già decimata da decenni di austerità. Un’ambiguità che si ritrova nel contegno del sindaco quando spaccia per istituzionale una kermesse di parte.
Soldi pubblici spesi, sembra, per favorire la partecipazione (treni e pullman) e per un palco dove è stata celebrata in gran parte la superiorità europea con toni a dir poco suprematisti, e fingendo che sia pace una escalation bellica che, di lì a poche ore, sarebbe culminata nella ripresa a suon di bombe del genocidio del popolo palestinese.
Per questo come realtà politiche e sociali della città di Roma stiamo effettuando controllo popolare su come sono state spese queste risorse. Come abbiamo dichiarato al Campidoglio lo scorso venerdì abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti al Comune di Roma Capitale e un esposto alla Corte dei Conti.
No al riarmo in nostro nome! Gli abitanti di Roma pretendono dignità, risorse per i territori e la fine delle politiche di guerra, altro che pagare per l’effetto Serra!
Firmatari esposto:
Potere al Popolo
Unione Sindacale di Base
Movimento per il diritto all’abitare
Arci Roma
Ecoresistenze
Cambiare Rotta
Donne de borgata
OSA
Partito Rifondazione Comunista Roma
CSOA Macchia Rossa
Coordinamento si al parco, si all’ospedale – no allo stadio
Circolo Arci Pietralata
CRED
Partito Comunista Italiano Roma
Sinistra Anticapitalista
Patria Socialista
Giovani Comunisti/e Roma
No War
Lista No Nato
GAMADI