Mentre non cessa l’emergenza e la drammatica situazione nella Romagna, le segreterie generali di Cgil Cisl e Uil saranno sul palco di Bologna per una manifestazione, che al di là dei proclami, è fatta giusto per non disturbare troppo il governo più a destra della storia della nostra Repubblica.
Nessuno sciopero, neanche un’ora, come anche oggi ha confermato lo stesso Landini, solo mobilitazioni farsa per rassicurare il governo e consentirgli di proseguire le sue politiche di attacco alle condizioni di lavoro, come abbiamo avuto conferma nel decreto del primo maggio che aumenta precarietà, cancella il reddito di cittadinanza e taglia il cuneo fiscale come surrogato di veri aumenti contrattuali.
Un appuntamento che è stato fissato per questo sabato 6 maggio pur sapendo che decine di associazioni ambientaliste e non solo erano impegnate da mesi ad organizzare, nella stessa data fissata da tempo, una manifestazione nazionale contro il rigassificatore di Ravenna e le politiche energetiche basate sul fossile, con appuntamento alle 14 in testa Darsena di città. Politiche che non solo speculano sulle bollette dei lavoratori e cittadini ma che incrementano le cause dell’attuale crisi climatica che sta devastando anche direttamente i nostri territori.
USB sindacato conflittuale, confederale, da sempre dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici, contro politiche di devastazione sociale e ambientale, indica l'unica strada e risposta possibile: lo sciopero generale che abbiamo indetto per il prossimo 26 maggio.
RAVENNA, 6 MAGGIO 2023, h. 14,00
CORTEO LIBERIAMOCI DAL FOSSILE
NO rigassificatori, NO trivelle, NO gasdotti
Concentramento in via Darsena 19
USB Bologna