Al Presidente
A. Mastrapasqua
Al Direttore Generale
M. Nori
Al Direttore di Sede
B. Ferrari
Al Direttore regionale del Veneto
A. Pone
Alle OO.SS. NAZIONALI
A TUTTI I LAVORATORI
In un momento storico in cui – per la cronica carenza di personale e per le crescenti incombenze assegnate all’Istituto – a ciascun dipendente INPS è richiesto di dare sempre di più (senza che sia per questo riconosciuta alcuna contropartita) e in cui non sembrano intravedersi barlumi di ragionevolezza da parte dell’Amministrazione, c’è comunque chi può sorridere. Ci riferiamo alle 58 nuove “posizioni di elevata professionalità” di imminente assegnazione di cui beneficeranno alcuni colleghi C4/C5 della Direzione Generale e di cui apprendiamo dal comunicato numero 42 dell’USB.
Dunque questo avviene…
· mentre non sono ancora stati avviati i passaggi con decorrenza 2010;
· mentre i colleghi di area A e B da anni lottano - finora inutilmente - per il riconoscimento della loro professionalità di fronte a un’Amministrazione sorda che così ottiene capra (produzione e servizi) e cavoli (risparmio dei costi);
· mentre si assiste al continuo aumento dei carichi di lavoro senza che sia prevista alcuna iniziativa di contrasto (anzi, l’Istituto subisce succube il blocco del turn-over imposto dal Governo);
· mentre, in generale, i dipendenti si trovano a non avere alcun riconoscimento (non solo economico) per l’impegno profuso quotidianamente nello svolgimento del proprio lavoro, vi sono colleghi (tra l’altro già titolari di posizione organizzativa) che prossimamente potranno beneficiare di un’ulteriore indennità che sembra essere ufficiosamente attorno ai 1800 euro mensili. Un importo superiore, tanto per dare una più precisa misura dell’iniquità dell’intervento, allo stipendio mensile di un collega di area A e B.
Servirebbe più personale per far fronte alle crescenti istanze che il periodo di crisi riversa sull’Istituto e invece, complice la recente fallimentare (e costantemente raffazzonata in maniera creativa da ciascuna Sede per cercare di salvare il salvabile) riorganizzazione, si assiste alla moltiplicazione delle posizioni organizzative. Invece di aumentare il personale che lavora, lo si diminuisce per rimpolpare il gruppo di quelli che con sguardo rassegnato girano per i reparti alla ricerca dei propri colleghi in condivisione o per avere un dato necessario per il completamento della statistica.
L’Amministrazione aggiunge quindi un ulteriore tassello nella costruzione della sua immagine di interlocutore non affidabile, disinteressato e incapace. Temiamo che tale inadeguatezza abbia inoltre l’aggravante della malafede, dato che sembra si conoscano nomi e cognomi dei futuri beneficiari della nuova indennità pur dovendo ancora svolgersi i previsti colloqui.
Il personale della Sede INPS di Vicenza accusa come un pugno allo stomaco tale ennesima decisione dell’Amministrazione, che viene vissuta senza mezzi termini come autentica ingiustizia orientata all’aumento delle disparità tra dipendenti. All’incapacità di ascoltare i disagi dei propri collaboratori (perché di questo si sta parlando), l’Amministrazione aggiunge la gestione clientelare delle risorse. Chi è già in Paradiso viene ulteriormente innalzato, chi è all’Inferno rimane senza prospettive e subisce un innalzamento della temperatura già bollente: questa sembra essere la (il)logica con cui viene gestito l’Istituto. A quando la crocifissione in Sala Comitato?
USB INPS VICENZA