Non era mai accaduto. Da più di tre mesi l’amministrazione non convoca il tavolo sindacale nazionale. Le relazioni sindacali sono di fatto bloccate. Va bene, ci sono state le ferie e la vicenda che ha portato al licenziamento del Capo del personale, ma questo non giustifica un blocco del confronto sindacale.
Come si fa a non permettere una discussione serrata sulle questioni che riguardano il taglio dell’organico e la possibile cancellazione dell’incentivo speciale? Non è sufficiente venire a sapere che l’amministrazione ha fatto presentare emendamenti alla Legge di stabilità; è necessario avere la certezza che all’INPS non ci saranno mobilità forzate e che saranno salvaguardati i progetti speciali.
Molte altre cose devono essere definite:
- Un contratto integrativo 2012 addirittura ancora da avviare e sul quale prima dell’estate USB aveva chiesto l’apertura del confronto;
- Contestuale avvio del tavolo negoziale sul processo di integrazione al fine di chiarire le modifiche sugli attuali assetti organizzativi e la salvaguardia delle professionalità;
- Selezioni interne 2011 che non sono state ancora bandite e che avrebbero dovuto dare alcune risposte al problema del mansionismo oltre che a quei colleghi che dal 2006 ad oggi non hanno ottenuto passaggi;
- La revisione dei criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative, impegno preso con il contratto integrativo 2009 (!) e rimasto sulla carta, mentre nel frattempo sono stati bloccati i colloqui in Direzione generale, a seguito del licenziamento del Capo del personale, senza intervenire sulla composizione della commissione esaminatrice;
- Confronto negoziale per trovare una soluzione legislativa che riconosca la RIA agli ex insegnanti transitati in mobilità all’INPS.
E l’elenco non è sicuramente esaustivo. Non è tollerabile questo immobilismo.
Se è vero che il Presidente dell’INPS si è opposto al trasferimento del Capo del personale ad altro incarico, prima che venisse licenziato, o che oggi restituisce al mittente le proposte di nomina di un nuovo Capo del personale, seppure ad interim, perché non gradisce i nomi che gli vengono proposti, è chiaro allora che il Presidente Mastrapasqua si sta rendendo responsabile di una situazione insostenibile per quanto riguarda le relazioni sindacali e la gestione della Direzione centrale risorse umane, senza nulla togliere al dirigente vicario di quell’Area. Quali caratteristiche dovrebbe avere il candidato ideale del Presidente? Oppure si sta sperando nel reintegro dell’ex Capo del personale?
Per quanto ci riguarda ribadiamo quanto abbiamo dichiarato all’indomani del licenziamento del dott. Toma: c’è bisogno di un Capo del personale che garantisca legalità, trasparenza e pari opportunità per tutti. Quello di cui non c’è assolutamente bisogno è di un Capo del personale al servizio delle società esterne, ipotesi che qualcuno all’INPS sta coltivando con molto interesse.