La scrivente O.S., all’esito di una partecipata e dibattuta assemblea dei lavoratori di questo Tribunale dalla quale sono emerse numerose problematiche derivanti non solo dalla ben nota inadeguatezza della dotazione organica ai sempre più crescenti carichi di lavoro e dalla mancanza di mezzi e strumenti ma, soprattutto, dall’adozione di misure organizzative che minacciano il normale funzionamento dei servizi e la serenità di tutto il personale
D I C H I A R A
su espressa ed unanime volontà dei partecipanti alla riunione sindacale del 23 maggio 2012, lo stato di agitazione di tutto il personale del Tribunale di Roma.
In particolare si lamenta:
- la mancata riduzione dell’orario di apertura delle cancellerie al pubblico, anche in considerazione della pronuncia del 6 marzo 2012 della Quarta Sezione del Consiglio di Stato che, in accoglimento dell’appello proposto avverso la misura cautelare pronunciata dal Tar del Lazio, ha correttamente evidenziato che il danno lamentato dai professionisti forensi ricorrenti non appare attuale e concreto, visti gli strumenti telematici già da tempo adottati dal Tribunale di Roma (il Presidente della Corte di Appello di Roma, con provvedimento già efficace dal 14 maggio u.s., ha già stabilito che le relative cancellerie osserveranno un più limitato orario di apertura al pubblico, dalle ore 9.00 alle ore 12.00);
- l’attribuzione agli assistenti giudiziari di compiti e mansioni, quali il deposito di atti ed il rilascio di certificazioni di conformità all’originale, esorbitanti il proprio profilo professionale. A tal proposito si ribadisce che la legge ed il vigente ordinamento professionale attribuiscono il compimento delle citate attività indiscutibilmente alla competenza del cancelliere: la collaborazione, nonché la preparazione o formazione degli atti processuali sono mansioni ben diverse dal deposito e dalla certificazione di conformità all’originale, che rientrano nell’esclusiva competenza delle professionalità superiori; per lo svolgimento delle citate attività a nulla rileva l’esperienza maturata in almeno un anno di servizio dagli assistenti giudiziari che potrà, invece, essere utilizzata ai soli fini di adibire lo stesso personale a compiti di assistenza al magistrato per la redazione e sottoscrizione dei verbali di udienza;
- l’individuazione degli operatori giudiziari per il servizio di chiamata in udienza nei giorni festivi: decisione adottata dalla Dirigente dell’Ufficio senza il consenso della maggioranza dei soggetti sindacali legittimati appositamente convocati nella riunione del 10 maggio u.s.;
- il mancato pagamento del lavoro straordinario, nonchè la mancata remunerazione dell’indennità di reperibilità al personale impegnato nei cd. turni festivi;
- l’indisponibilità dei responsabili del Tribunale ad avviare un tavolo di concertazione per discutere sulla generale riorganizzazione del lavoro e sulla verifica dei carichi di lavoro;
- la vergognosa mancanza di risorse materiali e delle minime forniture per i servizi igienici.
La USB P.I., sindacato maggiormente rappresentativo del personale del Tribunale di Roma, rimane in attesa di formali e concreti riscontri da parte dei destinatari della presente con riserva di assumere, in difetto, le conseguenti iniziative di lotta e di mobilitazione che saranno eventualmente concordate con i lavoratori nell’assemblea del 20 giugno 2012.