Una manovra che da tempo avevamo definito sbagliata e perciò inaccettabile, sia nel merito (per i tagli indiscriminati alla scuola, alla sanità ed ai servizi pubblici in genere), che nel metodo (attuata tramite decreto senza discussione alcuna), sta ora provocando sconquassi e dilaniando il Paese.
A distanza di soli 15 giorni dall’emanazione del decreto legge 112, siamo già all’ultima spiaggia, in quanto il governo si appresta a blindarlo ponendo incredibilmente la fiducia.
Sarebbe a questo punto inutile piangere sul latte versato (sistematicamente da altri) e su come si è giunti allo sfacelo attuale. Ma è davvero sconcertante l’assoluta mancanza di una seria ed efficace reazione da parte di CGIL-CISL-UIL, che pure questo sfacelo negli anni hanno provocato.
Mentre infatti il diluvio si sta abbattendo su tutto il pubblico impiego, l’unica forma di protesta al momento prevista dai confederali resta quella (testuale) di “…prolungare di un’ora l’apertura degli sportelli” probabilmente per giustificarsi con i cittadini utenti!
Un percorso di lotta veramente mirabile. C’è da rimanere semplicemente allibiti.
Quello che invece riteniamo va subito respinto con indignazione è il linciaggio mediatico a cui sono sottoposti quotidianamente i lavoratori, trattati come mascalzoni e ritenuti dal ministro Brunetta la “palla al piede” del Paese. Senza che nessuno intervenga.
La vera finalità resta quella di smantellare definitivamente lo stato sociale, mettendo la Pubblica Amministrazione esclusivamente al servizio delle imprese e fregandosene in realtà di quelle che sono le vere esigenze degli utenti, dei cittadini e dei pensionati.
Contro questo inaccettabile stato di cose, siamo tutti chiamati a fare argine prima che sia troppo tardi. Occorre una immediata e non più rinviabile inversione di rotta.
Un segnale inequivocabile che possiamo dare partecipando in massa al presidio indetto a livello nazionale davanti al Parlamento il prossimo mercoledì 16 luglio dalle ore 13.00 in poi (con concentramento previsto in piazza Colonna alle ore 12.00).
Del caos generale scatenatosi in questi giorni ha naturalmente provato ad approfittare come se nulla fosse il direttore regionale, che ha pensato bene di pubblicare lo scorso 8 luglio due nuovi ordini di servizio sui Poli specialistici della “Previdenza marinara” e del “Contenzioso invalidità civile” senza aver mai discusso la materia con i sindacati.
Inevitabile la diffida (vedi documento allegato) preludio all’ennesimo art. 28 per palese attività antisindacale. Detti ordini di servizio, riguardanti in particolare i colleghi della sede sub-provinciale di Civitavecchia, dell’agenzia di Formia e della sede regionale sita in viale delle Provincie, sono pertanto da ritenersi nulli ad ogni effetto.
Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio