Respingiamo il vile e brutale attacco della CISL INPS alla nostra organizzazione, contenuto nel comunicato N. 17 diffuso nella giornata di oggi. Ancora una volta la CISL si cura di fare il lavoro sporco per conto dell’amministrazione, gettando fango a piene mani contro la RdB, con uno scritto pieno di menzogne e ingiurie. Avremmo evitato volentieri questa polemica, ma siamo costretti ancora una volta a difenderci dai violenti e gratuiti attacchi di chi ieri farneticava su un possibile collegamento tra sindacalismo di base e terrorismo, mentre oggi utilizza in modo ipocrita i terremotati d’Abruzzo col medesimo intento di far tacere una voce realmente democratica ed indipendente. Veniamo ai fatti.
Contrariamente a quanto affermato nel comunicato CISL, abbiamo partecipato al momento di raccoglimento per i morti del terremoto in Abruzzo, ma fuori della sala riunioni, non volendo unire il nostro dolore a quello di un’amministrazione ipocrita, arrogante ed autoritaria, che fino a quel momento aveva mostrato un atteggiamento menefreghista nei confronti del sindacato. Questo i delegati nazionali CISL lo sanno bene.
Contrariamente a quanto affermato nel comunicato CISL, abbiamo aderito immediatamente alla proposta di sottoscrizione promossa dall’amministrazione a favore dei terremotati, basterebbe andare a rileggersi il nostro comunicato del 9 aprile (che ad ogni buon conto alleghiamo), approvando un’iniziativa istituzionale che poteva unire tutto il personale, senza divisioni o etichette politiche e sindacali.
Abbiamo invece dissentito, riteniamo legittimamente, dalla scelta unilaterale dell’amministrazione di attivare una procedura impostata sul silenzio assenso, in aperto contrasto con i contenuti del messaggio N. 8225 dell’8 aprile, nel quale si leggeva testualmente “… propone a tutto il personale di manifestare il proprio consenso ad una trattenuta sulla prossima retribuzione utile, pari ad almeno 2 ore lavorative”. Allo stesso tempo abbiamo chiesto all’amministrazione d’informare tutto il personale che l’utilizzo dei fondi raccolti sarà concordato con le organizzazioni sindacali, come deciso nella riunione del 10 aprile. Perché, quindi, tanta acrimonia nei nostri confronti?
Contrariamente a quanto affermato nel comunicato CISL, non abbiamo insinuato dubbi e non abbiamo accusato nessuno dell’intenzione di appropriarsi dei soldi della sottoscrizione. Perché, allora, accusarci di affermazioni infondate?
Siamo convinti che molti iscritti e delegati CISL dissentano dai contenuti e dal tono del comunicato nazionale della loro organizzazione e ringraziamo quanti in queste ore ci hanno fatto pervenire la loro convinta solidarietà. Invitiamo tutti a mantenere la calma e ad evitare di cadere nelle provocazioni disperate di un “re” che appare sempre più nudo.