La “buona scuola” si insinua nei nostri Istituti e insieme ai tagli e alle assurde norme sulle supplenze della scorsa legge di stabilità mina l’esistenza dell’istruzione statale.
In molte scuole i lavoratori stanno attuando forme di resistenza lodevoli ed efficaci, ma è arrivato il momento di tornare nelle piazze e unire le lotte di ogni istituto.
Il governo aveva spacciato il suo piano, promettendo posti di lavoro e finanziamenti in cambio di valutazione dei docenti e presidi sceriffi.
Ad oggi vediamo solo l’arroganza degli sceriffi.
Le assunzioni promesse (una parte sarà attiva solo forse a dicembre) non hanno aggiunto un posto e i precari ATA non sono stati stabilizzati e nella bozza di legge di stabilità non torna alcuna risorsa, anzi, si approfitta per erodere oltre 60 milioni ulteriori di risorse.
Mobilità coatta per i lavoratori, annichilimento della funzione e del ruolo di docenti e personale ATA, riduzione del numero effettivo delle ore di scuola, aumento dei costi per le famiglie tutto mentre, i contratti sono scaduti da 6 anni, il governo propone 5 euro medi lordi di aumento e la legge di stabilità per il 2016 promette forti finanziamenti a chi è più ricco e tagli ai servizi per i lavoratori.
La rabbia della scuola si connette quindi naturalmente a quella di tutti i lavoratori pubblici e con la rabbia devono unirsi anche le mobilitazioni per contrastare l’attacco generale a tutta la pubblica amministrazione da parte del Governo e dell’Unione Europea.
Un singolo settore non riuscirà da solo a resistere, mentre uno sciopero generale di tutti i lavoratori pubblici oggi pone il tema della difesa della scuola, di tutti i servizi pubblici e della libertà di organizzarsi e di scioperare, in contrasto con le politiche fallimentari della Trojka. La lotta per la riconquista della scuola statale laica e di massa, sarà lunga e difficile ma tutte le bugie del Governo si infrangono contro la realtà e tutte le manovre dei sindacati collaborazionisti di dividere e di reprimere i lavoratori, possono essere spazzate via dalla forza e dalla coerenza dei lavoratori organizzati.
Venerdì 20 novembre SCIOPERO
dei lavoratori pubblici
manifestazioni a Napoli, Roma e Milano
Di seguito pubblichiamo l’Ordine del Giorno con il quale l’USB P.I. ha deciso la convocazione dello sciopero.
Stiamo già organizzando i pullman per le 3 manifestazioni che si terranno a Milano, Roma e Napoli.
Contatta la sede USB per prenotare il pullman.
ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CONSIGLIO NAZIONALE USB PUBBLICO IMPIEGO DEL 16/17 OTTOBRE 2015
Il Consiglio nazionale USB Pubblico Impiego riunito a Roma il 16 e 17 ottobre 2015 valuta molto positivamente il risultato della giornata di immediata mobilitazione del 16 ottobre con cui si è data una prima consistente risposta di massa alla Legge di Stabilità del 2016 presentata il giorno precedente dal Governo Renzi ed ora sottoposta al placet determinante della Commissione Europea.
Il Consiglio nazionale USB P.I. esprime una valutazione completamente negativa sul complesso dei provvedimenti contenuti nella legge di stabilità ed in particolare per quanto riguarda il vergognoso e sprezzante stanziamento di previsione per il rinnovo dei contratti di 3.200.000 lavoratori pubblici.
Lo stanziamento previsto per il rinnovo del contratto è di 200 milioni per il 2016, mentre nulla è previsto per il 2015 in totale contraddizione perfino con la sentenza della Corte Costituzionale che ha obbligato il Governo, suo malgrado, alla apertura dei contratti.
Un tale stanziamento, 5 euro medi lordi al mese di aumento, i tagli alle spese delle amministrazioni, il rinnovo del blocco del turnover, la costruzione di un sistema fiscale a misura delle imprese, la mancanza di provvedimenti tesi ad eliminare i guasti provocati dall'introduzione della legge Fornero, l'ennesimo assalto alla scuola pubblica, alla sanità, al welfare e la spinta ad ulteriori privatizzazioni in danno dei cittadini danno la cifra della considerazione, da parte del governo Renzi, della dignità e dei diritti dei lavoratori pubblici dopo sei anni di blocco contrattuale.
Il Consiglio nazionale USB P.I. ritiene indispensabile mantenere alta la mobilitazione e la lotta per impedire che la legge di stabilità venga approvata dal parlamento con questi contenuti.
La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici può obbligare il governo a cambiare segno alla manovra di finanza pubblica tutta tesa a favorire le imprese e i profitti.
Il Consiglio nazionale USB P.I. proclama pertanto lo SCIOPERO GENERALE NAZIONALE DI TUTTE LE CATEGORIE PUBBLICHE PER L'INTERA GIORNATA DEL 20 NOVEMBRE 2015 e auspica l'allargamento dello sciopero ai lavoratori delle aziende partecipate, degli appalti della pubblica amministrazione e di tutti i settori legati alle politiche pubbliche presenti in USB di cui chiediamo la reinternalizzazione di funzioni e lavoratori.
Il Consiglio nazionale USB P.I. auspica che la data del 20 novembre venga assunta da tutti coloro che condividono il giudizio negativo sulla manovra e che ritengono necessario mettere in campo il massimo di unità dei lavoratori pubblici per respingerla.
Il Consiglio nazionale invita pertanto tutte le proprie strutture, aziendali, territoriali e di comparto a produrre il massimo sforzo per la riuscita dello sciopero e delle manifestazioni che si terranno in occasione dello sciopero.