24 settembre SCIOPERO NAZIONALE USB dei servizi educativi/assistenziali scolastici in appalto
A GENOVA EDUCATRICI E EDUCATORI SI PRENDONO LA PIAZZA
E' iniziata presto questa giornata per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi scolastici, è iniziata ieri sera alle 22, quando un'ordinanza comunale in materia di contenimento di COVID 19, ha vietato "tutte le manifestazione pubbliche e private" in un'area del centro storico della città in cui era inclusa la sede di Palazzo Tursi, dove era stato programmato il presidio. Interdetta via Garibaldi e interdetta piazza De Ferrari, questo il primo esito della trattativa. Presidio spostato ai giardini di Brignole, in totale assenza di visibilità alla cittadinanza. In forse l'incontro richiesto all'Assessore al bilancio.
Le lavoratrici e i lavoratori, arrivano numerosi, sono 150 forse di più, dopo un passaparola tecnologico, notturno e mattutino, sono determinati a manifestare comunque, per rivendicare sicurezza, salute, diritti e salario.
CHIEDONO LA REINTERNALIZZAZIONE, IL RICONOSCIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DEL LORO LAVORO, CHIEDONO TUTELE PUBBLICHE E UN SALARIO DIGNITOSO E PROPORZIONATO ALLA QUALITÀ' E ALLA QUANTITÀ' DEL LORO LAVORO, COME RECITA LA COSTITUZIONE.
È una giornata straordinaria, c’è un'adesione eccezionale allo sciopero, in questo settore che svolge un compito fondamentale non riconosciuto all'interno della scuola pubblica nel nostro paese.
Sono le educatrici ed educatori che hanno vissuto i mesi del lockdown investiti in pieno dalle precarie condizioni strutturali di un contratto che non li tutela.
Vogliono essere in piazza per essere visti e ascoltati, per esporre striscioni e cartelli. I giardini di Brignole non vanno bene, non si prestano a questo.
Ottengono piazza della Vittoria, fronte strada, espongono striscioni e bandiere, con interventi che si susseguono al megafono e attraversamenti pedonali ripetuti.
Ma non basta. La piazza storica delle lotte a Genova è un'altra, è piazza De Ferrari, è lì che bisogna andare anche se fino alla sera prima era impossibile. E allora la determinazione ha la meglio, le lavoratrici e i lavoratori non mollano la trattativa. Piazza De Ferrari è raggiunta! Lì c’è tutta la stampa locale, finalmente ci vedono, ci ascoltano, non siamo più invisibili.
Una piccola grande vittoria!
Nel frattempo arriva la conferma dell'incontro con l'Assessore al bilancio Piciocchi per il pomeriggio.
Il presidio si conclude con la consapevolezza che la strada può essere solo quella della mobilitazione e della determinazione, e con l'appuntamento ad un'assemblea pubblica a inizio ottobre. Dobbiamo andare avanti. Adesso.
Noi ci siamo presi la piazza e l'Assessore prende gli impegni:
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stanziati 200mila euro per i DPI fino al 31 dicembre (saranno sufficienti? Se no dovranno stanziarne altri!)
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Costruzione di un “addendum contrattuale" per la copertura delle assenze dopo il secondo giorno.
Cosa significa? Che comunque ci deve essere un servizio sostitutivo. L'alunna, l'alunno è a casa e c'è l'educativa a distanza. Per noi il problema non si risolve così. Bisogna rivedere radicalmente il meccanismo della mancata copertura economica. L'impegno è preso.
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La reinternalizzazione? Qua naturalmente la distanza c'è, è evidente, non può farlo lui solo come Comune (!!!!) e l’istanza sarà portata all'attenzione dell'ANCI.
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Monitoraggio a un mese e verifiche periodiche su assenze e DPI.
GLI IMPEGNI SONO PRESI MA NON BASTANO.
LA MOBILITAZIONE CONTINUA!