Dopo la protesta di ieri mattina, in cui le lavoratrici e i lavoratori di JABIL si sono resi protagonisti di un blocco della circolazione su entrambe le corsie della provinciale, quest’oggi si è svolto un nuovo presidio in concomitanza del previsto incontro presso la Prefettura di Caserta.
Il capo di Gabinetto Dott. Bevilacqua ha infatti ricevuto una delegazione della nostra organizzazione sindacale composta anche da tre lavoratori. La prefettura, pur dichiarando di conoscere la vertenza oramai ventennale di Marcianise, ha ascoltato con attenzione le istanze sollevate dalla nostra delegazione.
In premessa è stato necessario spiegare le motivazioni della presenza improvvisa della nostra organizzazione in questa vertenza. Abbiamo illustrato al Capo di Gabinetto la modalità con cui è maturata l’adesione massiccia delle lavoratrici e dei lavoratori alla nostra organizzazione e anche il grado di disaffezione delle maestranze verso il ruolo istituzionale e sindacale che fin qui si è dimostrato poco incisivo.
Fatta questa doverosa premessa si è entrati subito nel merito della vertenza. Abbiamo ribadito come per noi sia inammissibile che la JABIL pensi di poter buttare in mezzo alla strada 413 lavoratori che rappresentano in sostanza 413 famiglie, specie in un territorio già devastato dalle politiche di delocalizzazione e di chiusura di importanti poli industriali.
Abbiamo chiesto con forza alla prefettura di farsi da portavoce con il Governo per una immediata ripresa del tavolo di crisi JABIL, con la richiesta da parte nostra di convocare le organizzazioni sindacali tutte unitariamente. Abbiamo infatti ribadito che tutti i tavoli istituzionali riguardanti la vertenza debbano coinvolgere tutte le organizzazioni sindacali indistintamente.
Abbiamo manifestato la necessità di un coinvolgimento e di un impegno attivo delle istituzioni locali come il Comune di Marcianise, la Provincia di Caserta e della Regione Campania, affinché anche queste si facciano carico con i loro strumenti di una vertenza che rischia di avere ulteriori momenti di drammatizzazione.
E’ necessario infatti bloccare subito la procedura di licenziamento collettivo e riportare l’azienda ad un tavolo di confronto al Ministero dove si possa discutere al di fuori della proposta già respinta in quanto giudicata assolutamente poco credibile anche per il rischio che l’apporto di Invitalia, da noi riconosciuto come importante, si traduca però in uno spreco di denaro pubblico dentro una scatola vuota.
L’incontro si è chiuso con l’impegno da parte della Prefettura di comunicare al Governo l’esito dell’incontro e le richieste che abbiamo avanzato e di favorire ulteriori momenti di dialogo e partecipazione istituzionale a tutti i livelli.
La USB assieme alle lavoratrici ed ai lavoratori JABIL hanno stabilito la necessità di ulteriori iniziative di visibilità da costruire nelle prossime ore. Rimarchiamo nuovamente la piena disponibilità a ragionare in tutto e per tutto su iniziative unitarie e condivise con le altre organizzazioni sindacali.
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