Cari compagni
Porto i saluti a nome di USB e come membro della segreteria mondiale della FSM a questa importante conferenza.
Prima di tutto ringrazio i compagni della CGT Val de Marne per l’ospitalità e tutto il lavoro che stanno facendo.
La fase internazionale che l’intera umanità sta attraversando è caratterizzata da una crisi economica e sociale dei paesi a capitalismo maturo senza precedenti, che si riflette sul terreno politico e militare attraverso avvenimenti che si succedono con sempre maggiore velocità. Dalla guerra in Ucraina al genocidio in Palestina, dalle tensioni nel mar cinese al processo di decolonizzazione in atto in centro Africa, sino alle profonde trasformazioni in America Latina, il mondo è sconvolto da un ridisegno dei rapporti di forza che rischia di sfociare in guerre sempre più devastanti e destabilizzanti.
Siamo di fronte ad un processo di profonde trasformazioni, di assetti di potere e rapporti di forza consolidatisi dopo la seconda guerra mondiale, sconvolto prima dalla fine dell’Unione Sovietica ed oggi da una profonda crisi di egemonia dell’imperialismo occidentale a causa di diversi fattori, uno dei quali sicuramente il crescere di potenti competitor, coagulatisi intorno al raggruppamento di economie mondiali conosciuto come BRICS.
A monte di questi scenari potenzialmente apocalittici intravediamo con chiarezza la crisi di un modo di produzione, quello capitalistico, che ha raggiunto i propri limiti di sviluppo. Lo scontro in atto approfondisce, invece di risolvere, questa crisi, determinando una frammentazione dei luoghi della produzione e dei mercati, restringendo così i margini di profitto per le grandi aziende multinazionali e, di conseguenza, per gli Stati ed i governi completamente asserviti ad esse attraverso le politiche neoliberiste portate avanti dagli anni ’80 del secolo scorso sino ad oggi.
La guerra, il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli e le leggi contro il diritto alla protesta, al conflitto sociale, sono oggi gli elementi caratterizzanti questa fase storica e senza alcuna prospettiva di cambiamento, anzi la guerra diventa sempre di più l’unica strada percorribile per un sistema capitalistico in crisi. In Italia Il governo Meloni, in perfetta continuità con i governi precedenti e con le indicazioni dell’Unione Europea, continua ad aumentare le differenze sociali, a tenere bassi i salari, a ridurre le tasse ai ceti più ricchi, a sostenere l’Ucraina e il governo genocida israeliano.
Il Rapporto Draghi sulla competizione del sistema produttivo europeo definisce la direzione: tutte le risorse vanno utilizzate per la competizione, rafforzando le imprese europee che operano nei settori strategici, investendo sull’industria bellica e la difesa. Il sistema militare/industriale sta divenendo il volano di una possibile ripresa economica.
Risorse alla guerra, salari alla fame, aumento della povertà, deindustrializzazione, sviluppo solo di settori come il turismo, dove i salari sono più bassi, il lavoro è precario e lo sfruttamento altissimo.
L’unica risposta del nostro governo è la repressione, il pesante restringimento degli spazi di democrazia e libertà per il conflitto sociale, politico e sindacale.
Il nuovo disegno di legge proposto dal governo Meloni ed in fase di approvazione al Senato, denominato “Decreto sicurezza” colpisce le organizzazioni giovanili e ambientaliste, chi lotta per il diritto all’abitare, chi promuove scioperi e blocchi stradali, chi scende in piazza per i propri diritti fondamentali
In questa situazione l’unica risposta possibile è rafforzare le nostre organizzazioni sindacali e sociali, rilanciando il conflitto. USB si è assunta questo obiettivo, in Italia compito non facile vista la permanente passività del mondo del lavoro.
Stiamo affrontando questa fase promuovendo continue iniziative, mobilitazioni, cortei e scioperi che legano il no alla vera e propria guerra sociale e repressiva contro la nostra classe alla lotta contro il genocidio in corso del Popolo Palestinese da parte dello Stato sionista di Israele, contro il sostegno politico e militare garantito dal governo italiano al genocidio, contro l'uso delle risorse sottratte a salari, sanità, scuola, case e servizi sociali per sostenere la Nato e l'Ucraina.
Abbiamo attraversato una stagione autunnale che ci ha visto protagonisti di importanti lotte e scioperi che hanno coinvolto con migliaia di lavoratori partecipare alle manifestazioni sotto le bandiere del nostro sindacato di classe
Parliamo degli scioperi della logistica e dei trasporti a settembre e ottobre, due settori trainanti per l’economia e estremamente combattivi, tanto da far intervenire vari ministri a chiedere maggiore repressione e ulteriore restringimento della già pesante legge sugli scioperi.
Parliamo del 31 ottobre, quando il pubblico impiego ha indetto uno sciopero dell’intero settore che ha visto un importante manifestazione a Roma sotto il ministero della pubblica amministrazione,
Parliamo dello sciopero nazionale dell’industria a novembre con manifestazioni in molte città e la partecipazione delle principali aziende italiane.
Infine lo sciopero generale dello scorso 13 dicembre, che nelle grandi metropoli e in tante città ha bloccato i trasporti pubblici ed altri settori strategici dell’industria e della logistica, portando migliaia di lavoratori nelle due grandi manifestazioni a Roma e Milano e determinando una sonora sconfitta del ministro dei trasporti Salvini che voleva imporre una restrizione dello sciopero.
A partire da questi tangibili risultati continuiamo il fondamentale lavoro di rafforzamento dell’organizzazione sindacale di classe nel nostro paese, l’USB.
Questa conferenza deve essere l’inizio di un percorso comune di analisi e di lotta, in particolare su alcuni settori strategici oggi in Europa, quali i trasporti e la logistica, legati strettamente alla filiera bellica e l’industria che vive oggi una profonda crisi a partire dai principali paesi europei.
Solo il rafforzamento dei sindacati di classe e conflittuali afferenti alla FSM può rappresentare una reale risposta all’attacco contro la nostra classe.
Cari compagni e care compagne il nostro ruolo e la nostra funzione oggi, come 80 anni fa quando la FSM è stata fondata, sono fondamentali.
Noi che lottiamo ogni giorno contro la guerra, contro il capitalismo, contro un sistema che ci vuole schiavi, che blocchiamo le armi di Israele nei porti e lottiamo per i diritti dei lavoratori.
Viva la FSM
Viva la solidarietà internazionalista