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Lazio

ABBIAMO SCHERZATO!

Roma,

Comunicato n. 29/11

 

Mentre dagli ultimi esilaranti comunicati dei soliti collaborazionisti apprendiamo che “abbiamo salvato le tredicesime grazie alla CISL” e il direttivo UILPA studia ancora il da farsi confermando “l’intensificazione sulle iniziative di mobilitazione già programmate” (cioè: l’intensificarsi del nulla), i vertici dell’amministrazione approfittano della pausa estiva per emanare alla chetichella la circolare n. 113 (la quarta in materia di riorganizzazione), inerente la cosiddetta evoluzione del nuovo modello organizzativo.

Si chiude forse così (ma non ci giureremmo) il quadrilatero delle assurdità che fanno capo all’illegittima determinazione commissariale n. 140 del 29.12.2008 assunta unilateralmente dall’amministrazione e definita perfino dalla Corte dei Conti, nella relazione al Parlamento, “priva di un piano strategico complessivo”. Ed il perché lo si può constatare oggi, ancora una volta, alla luce dell’ennesimo cambiamento di rotta proposto in corso d’opera e senza alcuna logica direttiva. Dopo una nuova sommaria configurazione del front office nell’area servizi (con differente articolazione), al punto 2 si prospetta l’implementazione a tappeto di avveniristiche postazioni informatiche self service in cui l’utente è abbandonato praticamente a sé stesso, nel totale dispregio di tutto ciò che è pubblico, anche se provvisto di apposito PIN. Figuriamoci senza.

Non mancano ovviamente riferimenti al valore definito strategico della gestione per appuntamento, cui si tende palesemente ignorandone l’effetto boomerang. Al punto 3, per riequilibrare il sistema delle responsabilità, si provvede poi alla articolazione in linee di prodotto servizio di 9 agenzie interne non strutturate e, tanto per cambiare, alla relativa assegnazione di nuove posizioni organizzative, il cui numero sulla carta doveva essere “drasticamente ridotto”.

Il top è dato dalla nuova organizzazione proposta (o meglio intimata) per l’area flussi con fattispecie e configurazioni tra le più disparate elencate al successivo punto 4 per direzioni provinciali, agenzie complesse e filiali di coordinamento, il tutto frammentando ulteriormente lavorazioni e spostando ancora il personale. Per non parlare di sgravi e sospensioni che non trovano una collocazione degna di questo nome, dalla gestione del credito al soggetto contribuente e viceversa, senza soluzione di continuità. Con il mirabile risultato che i nuovi organigrammi appena definiti dovranno essere in buona parte modificati o riformulati, mentre un nugolo di dirigenti rampanti morde oggi il freno sbraitando per farsi notare. Ciliegina sulla torta, il chiarimento conclusivo fornito al punto 7 della circolare, in cui viene ribadita (se mai ce ne fosse stato bisogno) la funzione meramente informativa degli osservatori convocati ai vari livelli sullo stato dello sfascio, in barba ad ogni tipo di contrattazione e con buona pace delle interpretazioni.

Ed i miglioramenti millantati? Le propagandate semplificazioni? E l’utenza? Insomma, abbiamo scherzato.

Questa circolare è la dimostrazione precisa ed inequivocabile di come in realtà l’amministrazione continui a navigare a vista, andando avanti solo per nebulosi ed incerti tentativi. Una autentica involuzione del nostro sistema organizzativo.