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Industria

Acciaierie D'Italia, confronto con i Commissari Straordinari: servono garanzie su occupazione e ambiente, se non arrivano nazionalizzazione inevitabile

Nazionale,

Si è appena concluso un incontro tra i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e le organizzazioni sindacali.

Durante il confronto è stato confermato l’avvio di interlocuzioni con Baku Steel in merito alla vendita degli asset. Tuttavia, non sono emersi elementi di rilievo sul piano industriale di Baku Steel, di cui, di fatto, non è stato possibile apprendere ancora nulla.

L’Unione Sindacale di Base esprime forte preoccupazione per i potenziali impatti occupazionali che potrebbero derivare da questa operazione, in un contesto in cui il Governo non ha ancora preso in considerazione gli strumenti straordinari di intervento che chiediamo da tempo.

Il percorso delineato dal Governo punta potenzialmente a una chiusura della trattativa entro il mese di giugno, ma resta del tutto incerto il destino delle migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti. Il rischio concreto è che si voglia fare tutto in fretta, disperdendo in un attimo il lavoro fin qui svolto dai commissari, gettando via un piano di ripartenza che oggi riporta numeri in linea con il 2018, ricomprendendo anche i lavoratori di Ilva in AS.

USB ritiene che l’esperienza della gestione commissariale abbia rappresentato, con tutti i suoi limiti, un punto di tenuta industriale e occupazionale che non può essere cancellato con un colpo di spugna.

È importante sottolineare che, proprio in questo momento, il Governo del Regno Unito sta valutando la possibilità di nazionalizzare British Steel per salvaguardare migliaia di posti di lavoro e garantire la continuità produttiva. Questo dimostra come la nazionalizzazione sia una strada percorribile e attuale per la tutela di settori strategici.

USB ribadisce che, se Baku Steel non dovesse dare sufficienti garanzie in merito alla salvaguardia dell’occupazione e al rispetto del piano di rilancio e dell’occupazione previsto dall'accordo del 2018, non potrà esserci altra soluzione che la nazionalizzazione di tutti gli asset di Acciaierie d’Italia, come unica strada in grado di garantire la piena tutela occupazionale, il rilancio produttivo su basi industriali solide e durature, e il rispetto della questione ambientale. In particolare, riteniamo fondamentale la conferma e l’attuazione del processo di decarbonizzazione, già previsto come parte integrante della transizione ecologica del settore siderurgico.

In ogni caso, USB sottolinea che qualsiasi impegno nei confronti dei lavoratori deve essere formalizzato attraverso un accordo sindacale e soluzioni condivise a salvaguardia di tutto il perimetro occupazionale (diretti, Ilva in as e indotto/appalto) prima di procedere con qualsiasi operazione di vendita degli asset.

Un polo siderurgico pubblico, decarbonizzato e al servizio del Paese rappresenta l’unica vera alternativa alle svendite e alle logiche speculative che continuano a mettere a rischio migliaia di posti di lavoro e il futuro industriale nazionale.

USB Industria Nazionale