Nella giornata del 13 aprile 2011 si è svolto il primo incontro per procedere all’accordo sulla ripartizione economica del FUA 2010.
Il testo della proposta d’accordo presentato dall’Amministrazione è l’esatta fotocopia dell’accordo siglato da CISL, UIL, FLP e UNSA- CONFSAL per il 2009, depurato delle risorse che dovranno essere utilizzate per le progressioni economiche; in esso ancora sono contenute le stesse identiche pesanti, odiose discriminazioni relative ai soggetti portatori di handicap, a chi li assiste, alle donne in stato di gravidanza, a coloro i quali hanno dovuto ricorrere ai vari istituti di tutela per poter sottoporsi a terapie salvavita (cure oncologiche ed altro di cui all’allegato B dell’accordo). Discriminazioni denunciate da due anni dall’ USB in tutti i suoi comunicati, discriminazioni portate all’attenzione della Consigliera di Parità Nazionale e per le quali la USB ha interessato recentemente i propri uffici legali.
Presso il Ministero del Lavoro e solo presso il nostro Ministero (proprio quello che dovrebbe essere delegato alla tutela delle condizioni di lavoro e delegato a far rispettare nei luoghi di lavoro le normative nazionali ed europee) nel 2009 viene firmato, tra Amministrazione e parte dei sindacati, un accordo che colpisce indiscriminatamente la parte più debole dei lavori negando loro una fetta del salario accessorio in ragione del concetti quali “meritocrazia” e “produttività”: tutto questo in largo anticipo sull’applicazione del decreto Brunetta ma in perfetta sintonia con i desiderata di un Governo che ha fatto della “demonizzazione” del pubblico dipendente il cavallo di battaglia per smantellare posti di lavoro, garanzie sociali e diritti.
Durante lo svolgimento dell’incontro e subito dopo l’introduzione da parte dell’ Amministrazione la CISL (firmataria del precedente accordo nei termini sopra descritti) pone come pregiudiziale la reintroduzione del computo della effettiva presenza in servizio delle fattispecie relative al famigerato allegato B.
MEGLIO TARDI CHE MAI !! Forse la CISL dopo due anni di denuncia della USB, dopo qualche decina di assemblee sui territori, dopo l’incazzatura di qualche lavoratore di troppo e, soprattutto, dopo la firma del protocollo sulle elezioni RSU (che sono sì distanti un anno ma che è bene preparare per tempo) si è accorta che gli accordi precedentemente sostenuti e sottoscritti a danno di tutti i lavoratori e, con particolare accanimento, ai danni dei più deboli possono far venire meno la giostra dei consensi ?!? E’ una domanda retorica a cui non è necessaria risposta alcuna.
La sola cosa che a noi interessa è che dopo due anni di denuncie da parte di questa O.S. nella giornata del 13 anche le altre Organizzazioni firmatarie degli accordi del 2009 hanno convenuto di fare analoga richiesta all’Amministrazione che si è riservata di dare una risposta fattiva nel prossimo incontro.
Nella stessa giornata ed, in considerazione di quanto emerso al tavolo grazie alla nostra determinazione – lo rivendichiamo senza falsa modestia - la USB ha richiesto con altrettanta determinazione di scorporare parte delle somme relative al 2010, tante quante possano essere utili alla restituzione delle giornate di lavoro non percepite per l’anno 2009 dai soggetti che hanno dovuto fare ricorso agli istituti citati nell’ allegato B del precedente accordo.
In poche parole: restituire le somme cinicamente sottratte a quanti si trovano in situazioni di maggiore debolezza e sofferenza per problemi legati alla salute e alle donne assenti per gravidanza.
Siccome noi, a differenza della CISL, non siamo più realisti del re, auspichiamo che la nostra richiesta venga accolta, risparmierebbe a tutti la figura, non certo edificante, di vedere la questione risolta individualmente per le vie legali.
Sarebbe una sconfitta per tutti.
Roma, 14 aprile 2011 USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.