Riparte da dove era finita e cioè da Bologna, la riorganizzazione dell'Agenzia delle Entrate che dal primo gennaio 2009 rivoluzionerà l'assetto dell'amministrazione e aprirà una fase piena di incertezze i cui rischi sembrano superare le opportunità. Noi ci ostiniamo a valutare gli effetti della maxi operazione dalla parte dei lavoratori. Per questo abbiamo lamentato al tavolo e continuiamo a constatare una sostanziale reticenza rispetto alle ricadute pratiche. L'Agenzia recita una parte tra il timido e l'impacciato e lascia al non detto il compito di chiarire il vero contenuto del detto. Sui tagli delle posizioni dirigenziali ormai non ci sono dubbi come neppure ce ne sono sul fatto che sarà sperimentata a carico del fondo, una forma di incentivazione all'esodo mai vista prima: si daranno soldi, e tanti, per incentivare ad andar via chi dovrebbe andar via comunque in base alla legge. Questa è un'operazione che non capiamo, a meno di non considerarla una manovra natalizia.
Poiché i tempi stringono abbiamo chiesto di capire se chi ha studiato questa riorganizzazione (e pare che qualcuno debba averlo fatto) si sia dato pena di valutarne gli effetti per i lavoratori. Vanno bene gli organigrammi, vanno bene le descrizioni teoriche, ma ci piace considerare gli uffici non come scatole vuote ma come microcosmi in cui c'è vita. A meno di non voler farci passare per gonzi, non si può sostenere che nulla cambierà. Al di là dei numeri forniti oralmente (non abbiamo ancora uno straccio di documento ufficiale) abbiamo quindi chiesto di avere un quadro della situazione rispetto a tre punti specifici: a) come la riorganizzazione avrà impatto sulla mobilità territoriale dei lavoratori; b) come la riorganizzazione avrà impatto sulla storia professionale dei lavoratori; c) come la riorganizzazione modificherà le opportunità di accesso al salario accessorio dei lavoratori; d) se sono stati valutati i risparmi di gestione derivanti dall'operazione e - anche alla luce delle incentivazioni ai dirigenti - quale impatto avrà sui fondi di Agenzia.
Pur con qualche avverbio di troppo (momentaneamente, inizialmente, ecc.), qualcosa in più l'amministrazione su questi punti ha detto, confermando l'impressione avuta sin dall'inizio, suggerita dal buon senso e dall'esperienza, che tutto, ma proprio tutto cambierà. Dentro l'attuale Agenzia delle Entrate c'è già in nuce una doppia anima - l'area servizi e l'area controllo - che con il tentativo degli uffici locali si è cercato di tenere insieme e che con gli uffici provinciali e territoriali invece si cercherà di separare definitivamente. Così la polifunzionalità, che prima era il modello condiviso di formazione permanente, verrà mantenuta all'area servizi e abbandonata all'area controllo. Il che equivale a dire che l'amministrazione vorrà la più ampia operatività e la più bassa specializzazione nel settore dei servizi e il contrario all'area controllo.
Le Direzioni Regionali verranno fortemente ridimensionate nei loro compiti che di fatto saranno trasferiti agli uffici provinciali. Gli uffici territoriali si specializzeranno ognuno in un settore d'intervento, le attività del contenzioso verranno unificate su base provinciale e la stessa cosa accadrà per quelle di rimborso dei tributi. Inizialmente immaginiamo una prima tornata di mobilità (provinciale o regionale) su base volontaria, poi una volta messo in moto il meccanismo, il resto verrà da sé. Controlli unificati e servizi diffusi sul territorio: da una parte si accentra e dall'altra si decentra ed ecco come, quasi meccanicamente, un corpo che abbiamo imparato a considerare unico (come quello degli uffici unici) verrà separato. A questo punto l'amministrazione dovrà dare risposte sulla questione professionale. Chi in questi anni ha operato in una determinata area, vedendosi negata la possibilità di rotazione che pure era teoricamente garantita, in nome delle esigenze di servizio, avrà la possibilità di riconvertire la propria professionalità in vista della sostanziale e definitiva separazione delle due aree? Quale uso verrà fatto a questo punto della "fotografia" scattata un anno fa al termine della rilevazione delle esperienze lavorative? Come verrà finanziato il salario di produttività?
A questi aspetti tutti da chiarire, si aggiunge la modalità con cui l'Agenzia ha provveduto alla rideterminazione delle piante organiche. Si trattata di un passaggio obbligato, imposto dalla legge 133/2008, ma ci aspettavamo di essere coinvolti secondo quanto previsto dalle norma contrattuali. Invece abbiamo ricevuto un'informativa che seduta stante ha generato un verbale di (mancata) concertazione che noi non abbiamo sottoscritto. Pensavamo che gli istituti contrattuali avessero ancora un senso, come altrove hanno avuto. Le Entrate evidentemente non hanno tempo per gli aspetti formali. Hanno tagliato tutto in II Area e stop e questo teoricamente poteva andar bene, se fosse rimasto spazio in III Area per agevolare i passaggi. Ma al termine dei tagli ci troviamo due aree ugualmente ingessate. Può andar bene, tanto di Agenzie ce ne sono due.