Diamo vita, anche nella nostra città e nel nostro territorio, ad un Comitato a difesa del RdC e per il lavoro garantito con i percettori del RdC, i disoccupati, le lavoratrici e lavoratori a basso reddito, i pensionati, gli abitanti dei quartieri popolari, i cassaintegrati, i precari e gli studenti. Un Comitato che vuole mettere insieme la parte viva della società, gruppi e associazioni, movimenti e organizzazioni, disposti a battersi contro la cancellazione del RdC e l’attacco alle nostre condizioni di vita e di lavoro, per il salario minimo garantito per legge, contro ogni forma di povertà, di denigrazione e sfruttamento.
La riduzione a soli sette mesi del Reddito di Cittadinanza (RdC) in vista della sua preannunciata cancellazione, almeno per tutte le persone considerate in grado di lavorare, è una misura destinata a produrre una forte pressione verso il basso delle retribuzioni e dell’insieme delle tutele del lavoro.
L’Italia, è stata l’ultima in Europa, nel 2019, ad introdurre il Reddito di Cittadinaza. Proprio nel momento in cui la Commissione Europea ci chiede un rafforzamento delle misure di reddito minimo il nostro governo elimina il reddito di cittadinanza.
L’odiosa campagna di stampa contro i percettori di RdC, descritti come parassiti adagiati sul divano, ha lo scopo di obbligare centinaia di migliaia di persone ad accettare lavori precari e malpagati e ad allargare la parte di popolazione ricattabile, per abbassare ulteriormente la soglia dei diritti e delle tutele, a cominciare da quelle sulla sicurezza.
Il governo fa male i suoi conti. Il previsto risparmio di un miliardo si trasformerà in un aggravio per il bilancio dello Stato: ci saranno più adulti in difficoltà, con esigenze di trattamenti psicologici e sanitari in genere, bambini e adulti con dieta inadeguata con esigenze di cure mediche, più persone troppo impegnate a dover mettere insieme il pranzo con la cena e forse subire senza poter far nulla per l’abbandono della scuola dei propri figli. Non si vuole capire che le politiche di welfare hanno un ritorno anche in termini economici oltre che di giustizia sociale.
La cancellazione del RdC senza la reale prospettiva di un lavoro sicuro e garantito si configura come un vero e proprio piano di attacco alle condizioni generali di vita per una parte molto ampia della nostra società e mira a colpevolizzare chi non ha lavoro per costringerlo ad accettare qualsiasi proposta, a qualsiasi condizione e con un salario da fame. Questa non è una misura per il lavoro ma per aumentare lo sfruttamento.
Non sarà un caso che i sette mesi di RdC finiscono nel mese di Luglio, vien da pensare che vogliono i lavoratori privati del reddito pronti per la stagione estiva, affinché accettino qualunque lavoro stagionale purché sia, anche a 300 chilometri di distanza.
Per contrastare questa strategia è intenzione del Comitato “Uniti per il reddito” unificare tutti i settori sociali sotto attacco e che si articoli in un Piano di lotta ampio e diversificato, promuovendo e mettendo in atto tutto quanto necessario per contrastare questo piano di impoverimento delle persone. Il Comitato promuoverà e sosterrà: assemblee in piazza, manifestazioni sotto le sedi istituzionali, cortei, proteste presso i centri commerciali, la sede INPS, il Centro per l’Impiego. Iniziative di denuncia e di informazione.
Al fine di mettere fattivamente in atto quanto sopra delineato il 4 di febbraio è stato indetto un presidio sotto il Consiglio Regionale in Via Roma a Cagliari dalle ore 10,00 alle ore 13.00.
Sabato 4 febbraio si effettuerà un PRESIDIO per i diritti
dalle ore 10,00 alle ore 13,00
in Via Roma sotto il Consiglio Regionale a Cagliari