Pochi giorni fa Assocontact, associazione padronale cui aderisce una parte minoritaria dei call center in outsourcing, ha comunicato ai sindacati l'intenzione di abbandonare il CCNL delle Telecomunicazioni a partire dall'1 Agosto 2024, senza chiarire quale sarà il contratto nazionale che le imprese ad essa iscritte applicheranno ai propri dipendenti da allora in poi.
Si tratta evidentemente di una scelta finalizzata a rompere l'unità del contratto delle Telecomunicazioni, oggi adottato sia dai committenti delle Telco che dagli outsourcer, nel tentativo di aggregare altre imprese del settore e creare un contratto nazionale di lavoro specifico per i call center, naturalmente con meno diritti, meno salario e meno tutele per i lavoratori e le lavoratrici.
Un progetto a cui Assocontact lavora da tempo, per avere un altro strumento di vantaggio sui concorrenti nella infinita spirale della competizione al ribasso e che ha deciso di formalizzare nel bel mezzo delle trattative per il rinnovo del CCNL Telecomunicazioni, già del tutto inadeguato a rispondere ai bisogni di chi lavora, per condizionarne l'andamento a proprio vantaggio.
Ma c'è anche altro. Si tratta del tentativo di approfittare appieno della logica perversa degli appalti che è alla base della crisi dei call center. Mentre da un lato Assocontact denuncia infatti di esserne vittima, dall'altro in realtà ne alimenta le storture, ricorrendo al dumping contrattuale per assicurare maggiori profitti alle proprie aziende e intensificare lo sfruttamento di migliaia di lavoratori e lavoratrici, già condannati al part-time involontario e ai bassi salari.
Di fronte a questo ennesimo attacco alle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center è ancora più necessario proseguire nella costruzione di una determinata mobilitazione di massa che attraversi tutto il mondo del lavoro e non solo quello delle telecomunicazioni, con l'obiettivo di cancellare tutte le norme che hanno dato vita a quella catena di sfruttamento, svuotamento dei diritti e mancanza di controlli che è il sistema degli appalti e di introdurre una legge sulla rappresentanza che faccia piazza pulita dei sindacati pirata e, allo stesso tempo, rompa il monopolio della contrattazione al ribasso di CGIL,CISL,UIL.
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