Continua il caos nella rete ferroviaria italiana: se alcuni mesi fa il Ministro Salvini aveva dato scaricato la responsabilità su un lavoratore, colpevole secondo lui di aver piantato un chiodo nel posto sbagliato, oggi si punta il dito su un sabotaggio. Ma è evidente che il fallimento è sistemico: frutto di anni di tentativi di riorganizzazione del settore portati avanti a suon di tagli occupazionali, smantellamento delle professionalità, appalti ai privati nella manutenzione infrastrutture, aumento dei carichi lavorativi, riduzione del tempo di riposo, del tempo libero e salari inadeguati.
USB, da tempo, sta denunciando lo stato disastroso del settore e la situazione paradossale vissuta da lavoratrici e lavoratori. Oltre agli evidenti gravissimi disagi per l’utenza, infatti, chi lavora sulla rete ferroviaria ogni giorno deve fronteggiare incidenti, infortuni, avarie su treni ed infrastrutture. Una gestione fallimentare che, purtroppo, ha causato vere e proprie stragi come quella di Brandizzo, nell’agosto 2023.
Esplicativo della situazione è stato l’accordo sindacale di settore del 10 gennaio 2024 per la manutenzione infrastrutture: ennesima contrattazione al ribasso portata avanti per accumulare profitti sulla pelle dei lavoratori. La rete ferroviaria italiana, in questo modo, si è trasformata in un vero e proprio calvario per chi deve utilizzarla per viaggiare ed in un vero e proprio inferno per chi ci lavora.
Ammettere un sospetto di potenziale, sistematico, sabotaggio dell’infrastruttura, significa ammettere una inefficienza di controllo.
USB rafforzerà la propria azione sindacale, appoggiando il giusto malcontento dei lavoratori testimoniato dall’ampia adesione agli scioperi proclamati dalla nostra organizzazione, a partire da quello previsto con altre sigle per i prossimi 25 e 26 gennaio.
Il Governo, con il Ministro dei Trasporti Salvini in testa, così come la dirigenza societaria, devono ammettere le loro responsabilità!
USB Trasporti