Migliaia di lavoratrici e lavoratori dell'Agenzia del Territorio hanno dato vita questa mattina al “black out informatico”, indetto dall’USB Agenzie Fiscali, contro la chiusura dell’Amministrazione e per sollecitare il mantenimento degli accordi sindacali sul versante retributivo, pattuiti ben due anni fa.
Come risultato, giunto a pochissime ore dalla soppressione che scatterà da domani, 1 dicembre, l'Agenzia del Territorio ha finalmente dato seguito agli impegni sottoscritti.
"La mobilitazione è stata un successo – commenta Paolo Campioni, dell'esecutivo nazionale USB Agenzie fiscali - non sappiamo cosa sarebbe accaduto se non avessimo esercitato questa pressione sul management e siamo molto soddisfatti per questo esito".
"L'ottimo risultato sindacale dell'iniziativa non cancella però le nostre preoccupazioni per gli effetti di un'operazione che continuiamo a giudicare inutile sul versante dei risparmi e pericolosa per le ricadute organizzative che avrà sul comparto Fisco. Temiamo - evidenzia Campioni - che la soppressione dell’Agenzia del territorio si traduca in un vantaggio per i dirigenti, che conservano comunque la loro poltrona, in un regalo agli evasori fiscali e in un danno solo per le lavoratrici e i lavoratori, che vedono compromessa la loro professionalità".
Aggiunge il rappresentante USB: "Una riorganizzazione così pesante, in un comparto che andrebbe invece sostenuto da investimenti massicci, non potrà non avere effetti sull'efficienza della nostra azione. Quando la macchina fiscale funziona si fa di tutto per incepparla e quando si discutono norme che potrebbero segnare una svolta nella lotta all'evasione, si aprono sterili dibattiti che creano solo confusione. In questo senso ci preoccupano le dichiarazioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, il quale da domani assumerà anche il controllo delle funzioni catastali, che si è detto contrario all'introduzione nell'ordinamento giuridico del contrasto di interessi. Anche questo ci sembra l'ennesimo regalo agli evasori fiscali di cui proprio non sentivamo il bisogno", conclude Campioni.