Da questa mattina i coordinatori nazionali di CGIL-UIL-CISAL-RdB dell’INPS presidiano gli uffici del direttore generale dell’Ente previdenziale, mentre contemporaneamente una delegazione di lavoratori e delegati sindacali protesta al piano della presidenza.
“Abbiamo chiesto la sospensione degli atti dell’amministrazione emanati il 1° ottobre 2010 – affermano i responsabili nazionali di CGIL-UIL-CISAL-RdB – Nelle stesse ore in cui i lavoratori protestavano contro una riorganizzazione dell’INPS che favorisce, di fatto, le esternalizzazioni delle attività e sta comportando problemi di tenuta della qualità dei servizi, l’amministrazione inviava a tutto il territorio nazionale, senza confronto sindacale, disposizioni per l’ampliamento della sperimentazione del nuovo assetto organizzativo”.
“Una nuova provocazione ed un ulteriore attacco alle relazioni sindacali – proseguono gli esponenti sindacali – Non ce ne andremo dagli uffici del direttore generale finché non saranno sospesi gli effetti degli atti emanati il 1° ottobre”.
“Se l’amministrazione vuole governare l’Ente senza il consenso della maggior parte dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali si accomodi – concludono i sindacalisti di CGIL-UIL-CISAL-RdB – vuol dire che risponderemo con adeguate iniziative, come le assemblee regionali del 1° ottobre, che hanno bloccato la maggior parte delle sedi dell’INPS, in contemporanea con l’assemblea nazionale a Roma, davanti gli uffici della direzione generale dell’Ente previdenziale, alla quale hanno partecipato oltre 1.500 lavoratori, per difendere la funzione dell’Ente e chiedere la piena applicazione del contratto integrativo 2009”.
Roma, 7 ottobre 2010