Quest’anno si corre il rischio di non vedere assegnate le risorse del FUA 2009 nei tempi previsti, come negli anni passati.
L’incontro odierno a Persociv doveva vedere le parti impegnate a trovare un punto d’accordo per rendere disponibili le risorse del salario accessorio.
La nuova normativa contrattuale e la volontà di colmare lacune presenti nei precedenti accordi erano i punti in discussione, ma oggi abbiamo avuto la conferma della volontà delle OO.SS. (le altre!!) di ritardare, in modo palesemente strumentale, l’erogazione delle somme per fini puramente di facciata.
La proposta d’accordo avanzata dalle altre OO.SS. – in particolare per ciò che riguarda la quantificazione economica – si basa sulla volontà di dimostrare che il FUA 2009 non è inferiore agli anni passati, tanto da dover azzerare le risorse destinate alle Posizioni Organizzative tra le somme certe e ridurre l’indennità di mobilità (in prima battuta era stata azzerata) pur di far quadrare i conti, cosa che tra l’altro non gli riesce neanche tanto bene. (vedi tabelle in allegato)
Che ci fosse la necessità di rivisitare i criteri per il conferimento delle Posizioni Organizzative era palese da anni e che l’Amministrazione non fosse disponibile a farlo era anch’essa risaputa, tanto da non aver mai assistito in passato a nessun tipo di richiesta in tal senso da parte delle altre OO.SS., se non con il solo impegno esplicitato nell’accordo del 2008.
Altro punto “nodale” su cui l’Amministrazione è al momento in disaccordo con le OO.SS., è la pressante richiesta di un puntuale riferimento alle norme contrattuali e alla normativa nel frattempo intervenuta con l’introduzione di un sistema sempre più selettivo e meritocratico.
Il riferimento è lo schema del decreto legislativo che dà attuazione alla delega contenuta nella legge n.15 del 2009 in materia d’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e d’efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni presentato da Brunetta, dove sono previste le nuove modalità attraverso le quali i lavoratori percepiranno il salario accessorio e potranno effettuare i passaggi di livello.
Siamo di fronte alla meritocrazia spinta all’ennesima potenza, in stretta continuità con i contenuti del Memorandum siglato da CGIL, CISL e UIL: solo il 25% dei lavoratori potrà percepire l’intero salario accessorio legato alla produttività, mentre il 50% potrà percepirne solo la metà e il restante 25% sarà penalizzato completamente non percependo nulla.
Tutto questo sulla base della valutazione della dirigenza.
Dividere i lavoratori in maniera così radicale, attraverso l’introduzione di meccanismi di pesante ed ingiustificata diversificazione salariale, significa, chiaramente, tentare di indebolire la capacità di reazione, il loro potere contrattuale.
Per questo è necessario non farsi abbindolare dallo specchietto per le allodole della meritocrazia; per questo bisogna reagire immediatamente nei posti di lavoro, utilizzando tutti gli strumenti di lotta a disposizione per rispedire al mittente le aberrazioni contenute nel decreto.
Alla resa dei conti, si è stabilito di continuare le trattative il 26 maggio sulla base di una interpretazione autentica dei criteri per il conferimento delle Posizioni Organizzative tendente a limitarne il numero. Intanto, il tempo passa.