...all’ARAN che il governo non ha nessun interesse per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e soprattutto per i suoi dipendenti e che sta utilizzando la trattativa all’ARAN, con la scusa di una specificità basata solo sull’orario e non sulla funzione che il personale svolge, con l’obiettivo di aumentare l’orario di lavoro da 36 a 38 ore per poi estenderlo a tutto il Pubblico Impiego (“...bisogna lavorare di più!”) con il beneplacito di CISL e Sindacati Autonomi, magari con qualche piccolo ritocco (già concordato?) nella tabella economica presentata ieri.
Sarà questa forse la specificità della Presidenza?
Entrando nel merito questa è la cruda realtà:
2 ore di lavoro settimanale in più con l’equivalente aumento sul tabellare della paga oraria a seconda della fascia economica retributiva (pagata con i soldi del FUP). In pratica: l’aumento (lordo) sul tabellare andrà da euro 73,00 circa per la fascia economica più bassa a euro 140,00 per la fascia economica più alta.
Incremento (lordo) dell’indennità di amministrazione, euro 140,00 per l’Area I, euro 175,00 per l’Area II e euro 255,00 per l’ Area III.
Quindi i dipendenti dovrebbero fare 38 ore settimanali ricevendo euro 213,00 circa la fascia economica più bassa (73,00 + 140,00) e euro 395,00 (140,00 + 255,00) la fascia economica più alta, quando ora (con 36 ore settimanali) chi effettua la quota base dell’articolo 18 percepisce somme maggiori (euro 350,00 - euro 450,00) di quelle proposte dall’ARAN.
Per quanto riguarda, poi, la corresponsione della somma rimanente dell’articolo 18 sarà agganciata alla produttività a discrezione del dirigente.
Rilanciamo uno dei punti fondamentali della ns piattaforma quale, l’inserimento dell’articolo 18 in busta paga senza alcun aumento di orario settimanale di lavoro (come è già successo da tempo alle Agenzie Fiscali).
Inoltre si sta andando verso la chiusura del contratto e per la prima volta in Italia si sancisce un precedente pericoloso che dipendenti del Pubblico Impiego (CIPE, Turismo e Sport) lavorino senza CCNL.
Questa è la dimostrazione che il governo e i loro complici con la scusa della “specificità” vogliono usare i dipendenti della PCM come grimaldello per scardinare i diritti conquistati dai lavoratori con anni di lotte e troverà nella RdB una forte opposizione a tale progetto di demolizione e la netta avversione ad un simile contratto che è CONTRO I LAVORATORI DELLA PCM.
ABBANDONA I SINDACATI COMPLICI CHE NON TI DIFENDONO PIU’
PASSA CON LA RdB
Leggi quì il comunicato stampa RdB Pubblico Impiego: CONTRATTO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO: UN RINNOVO CHE ATTACCA I DIRITTI FONDAMENTALI DI TUTTI I LAVORATORI PUBBLICI