Oggi si è svolta una prima conferenza stampa presso la sala Nugnes del Consiglio Comunale di Napoli, che si è trasformata in un Assemblea grazie alla straordinaria partecipazione di un centinaio di lavoratori – dichiara Francesco Iacovone di USB Commercio.
All’assemblea hanno partecipato l’Assessore alle Politiche Sociali di Napoli, Sergio D’Angelo, e il segretario dell’assessorato del Lavoro, Raffaele Carotenuto. Entrambi gli esponenti della giunta napoletana hanno confermato le voci dell’avvio di una trattativa per cedere tutti i lavoratori, la merci e la logistica dei 5 punti vendita campani ad una società mista con un imprenditore privato, facendo rimanere in capo all’Unicoop Tirreno il marchio e il prestito sociale –continua il sindacalista USB.
Tale ipotesi è stata anche confermata dall’europarlamentare Andrea Cozzolino che ha ricevuto una delegazione dell’assemblea.
Nel registrare anche le perplessità delle Istituzioni presenti, tale ipotesi, una classica divisione tra “Bad Company” privatizzata e “Good Company” della cooperazione, è stata fermamente rigettata dai lavoratori in quanto è chiaro l’intento di attaccare l’occupazione, i salari e i diritti. Troppe, infatti, sono le esperienze passate che hanno portato pessimi risultati, come quelle di Soccavo, Teverola, Benevento, Castellamare e Nocera –insiste Iacovone.
Invece, i lavoratori hanno ribadito l’orgoglio di lavorare nella cooperazione e la volontà di rilanciare i punti vendita dallo stato di mal gestione in cui si trovano.I lavoratori e USB hanno deciso all’unanimità di avviare la vertenza con volantinaggi e una prima azione di sciopero per fermare l’ipotesi di cessione –conclude Iacovone- , con l’intento di intervenire durante lo shopping natalizio coinvolgendo i clienti, il territorio e tutti gli altri lavoratori Coop d’Italia con appuntamenti e modalità che saranno comunicate successivamente.