La riunione convocata con carattere di urgenza mercoledì scorso dalla direzione regionale sulla iniziale ipotesi di trasferimento (poi divenuta realtà) di parte del personale da Montesacro al Tiburtino è servita quanto meno ad avere ragguagli un po’ più attendibili e per certi versi “precisi” sulla gestione di una operazione che, oggi come oggi, prova faticosamente a mettere una pezza su precedenti malefatte. Sperando che sia l’ultima.
Se infatti a distanza di tre anni e mezzo siamo ancora costretti a turare le falle e rincorrere soluzioni più o meno estemporanee per evitare verbali di condanna lo si deve proprio a decisioni “politiche” assunte senza capo né coda omettendo colpevolmente tutta una serie di magagne sullo stabile, venute inevitabilmente a galla col tempo che, come si sa, è galantuomo.
Non era tutto sommato difficile accertare che il nuovo stabile faceva parte della tristemente famosa edilizia degli anni ’80 con palazzi fatti a specchi ed accorgimenti esterni buoni per le allodole (nel senso letterale che i volatili ci sbattono contro sul serio) mentre all’interno la temperatura si alza e si abbassa a dismisura con tutti i rischi che ne possono conseguire per l’organismo che vi è sottoposto.
Per non parlare delle micro fibre di amianto tra pavimenti e controsoffittature di cui ha giustamente chiesto conto la RSU Sede con un esito fortunatamente negativo, mentre il fantomatico registro degli interventi manutentivi richiesto dalla USB a più riprese, dapprima inesistente, oggi va ad arricchirsi con ulteriore materiale.
Ma torniamo a bomba.
Sulla nuova proroga di sei mesi chiesta dall’amministrazione (dal 26 novembre al 25 maggio), i Vigili del Fuoco hanno disposto una integrazione urgente della documentazione riguardante i lavori di adeguamento della sede alla normativa antincendio, fermo restando che vanno considerate poi le attività di manutenzione.
Su questa base, nei prossimi giorni 54 colleghi in forza al 2° e al 3° piano dello stabile saranno “temporaneamente” allocati presso la Sede del Tiburtino, come da comunicazione interna del 27 ottobre scorso, dalla quale risulta peraltro che le singole postazioni di lavoro sono state già predisposte per svolgere l’attività.
In merito alle istanze precise scaturite dall’assemblea RSU del 5 ottobre scorso abbiamo naturalmente chiesto ed ottenuto che tutto quanto fosse formalizzato, a riprova dell’impegno ufficialmente assunto al tavolo da entrambe le direzioni, mentre la direzione regionale ha chiarito che l’incentivo ordinario e speciale sia nel 2016 che nel 2017 verrà interamente salvaguardato per tutto il personale, sulle spalle del quale è stato di fatto scaricato il dissesto della Sede.
Occorrerà vigilare sui successivi spostamenti del personale all’interno per piani secondo il cronoprogramma della ditta esecutrice, così come appare necessaria ora la più stretta collaborazione tra colleghi ed in particolare dei rispettivi RLS. Giusto per dimostrare, una volta di più, come i lavoratori si adoperano in modo fattivo per sopperire alle mancanze di una amministrazione sempre attenta alle statistiche di produzione, ma scarsamente accorta alle esigenze del personale. Resta da porsi un interrogativo che, a questo punto, può sembrare paradossale: per la razionalizzazione della spesa e in nome della famosa spendig review quanto denaro pubblico è stato sperperato?