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Lazio

VALORIZZARE LE STRUTTURE SOCIALI

Roma,

Comunicato n. 28/16

Su convocazione della direzione regionale, si è svolta giovedì scorso una riunione che aveva per oggetto il funzionamento e l’organizzazione interna della struttura sociale Convitto “Principe di Piemonte” di Anagni, già sollecitato dalla locale RSU.

Alla luce del limitato numero degli addetti al servizio educativo (ridotto a tre sole unità entro la fine del corrente anno) e con l’organico complessivamente ridimensionato a soli undici dipendenti nell’intera struttura a partire dal prossimo 2017, la direzione regionale ha manifestato la precisa volontà di rilanciare in maniera adeguata la valorizzazione della struttura, le cui problematiche andrebbero affrontate comunque con urgenza a livello centrale.                                                                                       

A questo proposito abbiamo fatto presente ove mai ce ne fosse stato bisogno che la struttura ospita al momento ben 270 studenti (tra convittori e semiconvittori), peraltro senza detenere una concreta autonomia economica ed organizzativa per fronteggiare le situazioni non prevedibili. Tutto ciò senza considerare il fatto che, fino ad ora, gli interventi da effettuare sono stati compensati, anche per la debita manutenzione, dalla buona volontà di colleghi che sopperiscono alle mancanze di cui sopra esponendosi a rischio diretto.                                                                

Quello che appare francamente inaccettabile è che, pure per la sostituzione di un semplice vetro, oggi bisogna obbligatoriamente ascoltare il parere di ben quattro direttori centrali, mentre sarebbe auspicabile la designazione di un solo dirigente, che possa svolgere senza problemi di sorta le funzioni di autonomia attribuite già in precedenza al rettore.                                                                                   

Più in particolare la CGIL ha proposto un accordo quadro per sopperire ad urgenti interventi in tema di lavori di manutenzione e la CISL ha chiesto di ricorrere alla mobilità dagli altri Enti per “puntellare” in qualche modo l’organico, mentre la UIL ha provato a derubricare ogni possibile discussione per parlare di altre tematiche.

Considerato che in troppi, ancora oggi, ignorano completamente la complessità e le implicazioni ad ogni livello di impatto sociale della struttura, abbiamo ritenuto opportuno evidenziare il consistente incremento delle domande e delle presenze registrato negli ultimi anni, grazie alla politica avviata di abbattimento delle rette, il che renderebbe necessario conformare il padiglione degli studenti universitari.

Il rinvio ad un tavolo nazionale specifico dell’intera tematica riguardante anche le case di soggiorno per gli anziani, come quella di Monteporzio Catone, servirà senza dubbio a comprendere le reali intenzioni dei vertici della nostra amministrazione circa la doverosa (per quanto tardiva) valorizzazione delle strutture sociali, specie in considerazione del fatto che una gran parte degli immobili sono di proprietà del Fondo con delle potenzialità educative ed un valore storico – artistico sottovalutati.