Dopo mesi e mesi di lotta da parte di docenti, personale ATA, educatori, genitori e studenti contro il DDL “Buona scuola”, il Governo Renzi cerca di rilanciare la farsa mediatica non solo della stabilizzazione di tutti i precari ma addirittura della favola di una fantomatica dotazione aggiuntiva di organico dei docenti che andrebbe ad aggiungersi a quello attualmente in servizio.
Ancora una volta siamo tenuti a smascherare questi imbrogli.
Il 1 luglio 2015 i centri per l’impiego di tutta Italia sono stati presi d’assalto dagli oltre 120mila docenti con contratto scaduto il 30 giugno 2015. Molti di questi lavoratori (inseriti in seconda e terza fascia d’istituto) difficilmente avranno un futuro lavorativo dentro la scuola pubblica visto che fino a 10 giorni di assenza non sarà più chiamato il sostituto. La stabilizzazione prevista dal governo esclude inoltre i posti in organico di fatto, pari ad oltre 60 mila posti (che diventano 70 mila se si scindono i posti interi dagli spezzoni) già autorizzati per l'a. s. 2015/16. La fantomatica dotazione "aggiuntiva" prevista dal DDL corrisponde ad appena 55.258 posti, numero di gran lunga inferiore e quello dei 70mila lavoratori di cui si è già autorizzato, in anticipo, il lavoro a tempo determinato sui posti disponibili e a cui sicuramente se ne aggiungeranno degli altri. Ricordiamo che nell' a. s. 2014/15 i supplenti con contratto al 30 giungo sono stati circa 127.000 e potrebbero superare i 130.000 per l’a. s. 2016/17. In pratica questo organico aggiuntivo tanto aggiuntivo non è, anzi è addirittura inferiore all'attuale e futuro fabbisogno di personale docente attualmente precario. Ancora una volta lo Stato italiano dichiara a chiacchiere di voler risolvere il problema dell’intero precariato ma non include i posti in organico di fatto tra quelli su cui procedere con le immissioni in ruolo. L’unico aspetto che viene rispettato dei vari richiami europei è il limite massimo di durata delle supplenze che non può più superare i 36 mesi, anche se tale norma inclusa nel testo buona scuola, non ha carattere retroattivo. Quindi il precariato nella scuola viene confermato ma stavolta garantendo un periodico ricambio dei lavoratori da sfruttare e poi buttare fuori dalle scuole una volta raggiunti i 36 mesi di servizio.
L’organico dell’autonomia e l’Albo in sostituzione delle attuali graduatorie non rappresentano quindi gli strumenti con cui Renzi e Giannini “creano” il lavoro per i 102 mila docenti precari da assumere a tempo indeterminato. Il teatrino politico che si è sviluppato in merito a questo tema ha assunto infatti dimensioni surreali, addirittura Renzi è arrivato ad affermare a nome del Governo “non sappiamo come impiegare oltre 100mila persone se non si cambiano le regole della scuola”. Questa affermazione, pronunciata a più riprese da Renzi e Giannini, pur essendo palesemente falsa poiché smentita dai numeri dell’organico di fatto e dai contratti che ogni anno vengono siglati al 30 giugno o al termine delle lezioni, include tuttavia un importante elemento di sincerità sulla vera finalità di queste assunzioni che consiste nella volontà politica di eliminare la titolarità di cattedra al docente per renderlo ricattabile a vita. Queste assunzioni oltre ad essere minime e parziali, oltre ad essere un atto dovuto visti gli abusi del passato e tutte le sentenze nazionali ed europee che condannano il MIUR alla stabilizzazione del rapporto di lavoro e/o al risarcimento economico del danno, costituiscono ora il pretesto di Renzi per distruggere le regole di reclutamento costituzionali e democratiche nel comparto scuola.
Staremo a vedere se si arriverà al paradosso, non certo da escludere per l’ a.s. 2015/2016, che un supplente possa svolgere regolare insegnamento su una qualsiasi disciplina mentre il neo immesso in ruolo viene usato da jolly e da tappa buchi in quest’anno di transizione, durante il quale le scuole dovranno definire il piano triennale dell'offerta formativa in base ai quali si andrebbero a definire i futuri organici dell'autonomia.
Per non parlare poi di un altro paradosso quello secondo cui un semplice “idoneo” del concorso ha la precedenza nell’assunzione rispetto ad un precario storico.
Dal 1° settembre 2015 ci saranno 102.734 docenti da immettere in ruolo in tre fasi denominate A, B, e C con tempi e regole diverse. In tutto si assumono dunque 102.734 mila persone quando ne servirebbero complessivamente oltre 130 mila senza considerare i 250 mila posti tagliati negli ultimi 10 anni consegnati oramai ai libri di storia.
Il comma 102 del testo licenziato al Senato dice che sarà pubblicato un apposito avviso in Gazzetta Ufficiale, in cui saranno indicati i termini per la domanda di assunzione, le modalità per esprimere le preferenze tra tutte le province. Sarà inoltre indicato come si riceverà la proposta di assunzione e cosa comporterà l'accettazione e la rinuncia.
Gli assunti nella fase A, su base provinciale, dovranno coprire 21.880 posti “vacanti” (sia su materia che su sostegno). Per queste assunzioni si applicheranno le norme previgenti il DDL buona scuola previste dal T.U. 297/94. I lavoratori reclutati in questa fase sono gli “iscritti” nelle Graduatorie ad esaurimento (GAE) e nelle Graduatorie di merito (GM) dei concorsi 2012 ed in quelle precedenti per le classi di concorso ancora in vigore. La dicitura “iscritti” vale sia per le GAE che per le GM, vengono dunque assunti anche gli idonei non vincitori che avranno anche la precedenza rispetto ai GaE. I tempi previsti rientrano entro il 15 settembre 2015. Gli assunti in questa fase dunque, andando sotto le vecchie norme, conserveranno titolarità di cattedra e non andranno nel futuro Albo dal quale, a partire dall’ a.s. 2016/17 i presidi effettueranno nomine dirette con durata triennale .
Gli assunti nella fase B copriranno 10.849 posti vacanti tra materia e sostegno. Anche in questa fase sarà applicato l'art. 399 del T.U del 1994 (“l'accesso ai ruoli del personale docente della scuola materna, elementare e secondaria, ivi compresi i licei artistici e gli istituti d'arte, ha luogo, per il 50 per cento dei posti a tal fine annualmente assegnabili, mediante concorsi per titoli ed esami e, per il restante 50 per cento, attingendo alle graduatorie permanenti di cui all'art. 401” . Nel caso in cui la graduatoria di un concorso per titoli ed esami sia esaurita e rimangano posti ad esso assegnati, questi vanno ad aggiungersi a quelli assegnati alla corrispondente graduatoria permanente. Detti posti vanno reintegrati in occasione della procedura concorsuale successiva”). I soggetti interessati dall’assunzione saranno gli iscritti nelle GM del solo concorso 2012 ed i rimanenti iscritti nelle GaE. Le assunzioni sono previste nel corso dell'anno scolastico con decorrenza giuridica della nomina 1° settembre 2015, economica dal 1° settembre 2016. Anche gli assunti in questa fase, andando sotto le vecchie norme, conserveranno titolarità di cattedra e non andranno nell’Albo.
Gli assunti nella fase C, su base nazionale, non copriranno i posti vacanti ma i “nuovi” ed “aggiuntivi” posti per il potenziamento, pari a 48.812 posti comuni e 6.446 posti per il sostegno. Ad essere interessati a queste immissioni saranno gli iscritti nelle GM del concorso 2012 e nelle GaE, che potranno trovare posto nei limiti dei posti individuati dalla tabella 1. Le assunzioni sono previste nel corso dell'anno scolastico con decorrenza giuridica di nomina dal 1° settembre 2015.
Inoltre L'a. s. 2015/16 prevede il completamento del c.d. piano Carrozza (DL 104/2013). La terza ed ultima tranche delle assunzioni aggiuntive sul sostegno sono di 8.895 docenti già previsti per la terza annualità, a cui vanno aggiunti 5.582 posti della seconda annualità, posti rimasti vuoti per insufficienza di aspiranti nelle graduatorie.
Solo gli iscritti in GaE nella scuola dell'infanzia non saranno assunti tutti ma solo coloro che occorrono per coprire i posti vacanti e disponibili.
Essere assunto con nuove o vecchie norme comporta enormi conseguenze sulla vita delle persone, molti precari saranno colpiti dall’ennesima deportazione di massa.
Continuano poi a mancare notizie sulle stabilizzazioni ATA. Di certo ci sono i calcoli che in questi giorni fanno le scuole che si vedono ridurre l’organico, ancora una volta, a causa della Legge di stabilità che taglia 2020 unità di personale.
Sarà un avvio di scuola molto caldo, questo scempio non passerà senza una strenua resistenza.