E’ proseguito ieri mattina il confronto al tavolo nazionale su alcuni argomenti rimasti in sospeso nella discussione del 15 gennaio, in particolare le modifiche da apportare al nuovo Regolamento per la concessione dei mutui e le risposte ai chiarimenti richiesti dalla USB soprattutto in merito ai contratti integrativi.
MUTUI
A seguito della possibile insufficienza degli stanziamenti, visti i tagli di cui abbiamo riferito nel precedente comunicato (03/14), l’amministrazione ha proposto al tavolo sindacale nazionale di dare attuazione a quanto disposto al comma 3 dell’art. 5 del Regolamento per la concessione dei muti edilizi, prevedendo l’attribuzione di un punteggio tra le varie finalità (acquisto prima casa, ristrutturazione, acquisto box, ecc..) che si aggiunge al riferimento al reddito attestato con ISEE e all’ordine cronologico della presentazione della domanda.
Criteri che determineranno la formazione di una graduatoria di precedenza ai fini dell’accoglimento delle future domande, che non era mai stato necessario predisporre, prima dei tagli, vista la possibilità di dare risposta a tutte le richieste.
L’amministrazione ha presentato inoltre una serie di ipotesi di modifica al regolamento per far fronte alla mancanza di risorse e porre rimedio alle difficoltà intervenute con lo slittamento dell’erogazione del TFR/TFS, stabilito dalla riforma Fornero, per tutti quei lavoratori che volessero ridurre l’importo del residuo debito con la propria liquidazione.
Analogamente a quanto già stabilito per i prestiti, il piano di ammortamento e rimborso del mutuo potrà essere interrotto, in attesa dell’erogazione del TFR/TFS, per una quota non eccedente il 60% del totale lordo della liquidazione.
Sull’insieme delle proposte presentate le organizzazioni sindacali si sono riservate di esprimere una valutazione visto che, accogliendo le proposte dell’amministrazione, si sarebbe implicitamente accettata l’idea di una riduzione degli stanziamenti sia per i mutui che per i prestiti.
In particolare la USB ha sottolineato che il confronto al tavolo nazionale è ormai caratterizzato da una fase di emergenza continua con l’approvazione di provvedimenti necessari a tamponare le varie falle, che si aprono ormai una dietro l’altra, a seguito di decisioni esterne all’Istituto che ne condizionano l’operato con i vertici dell’amministrazione incapaci di opporsi e quindi di pianificare e programmare gli interventi nell’ambito di un quadro strategico chiaro e possibilmente condiviso.
In tal senso e con esplicito riferimento all’attacco continuo alle risorse economiche destinate ai lavoratori, la USB ha dichiarato la propria indisponibilità a qualsiasi accordo che certifichi la riduzione delle risorse, soprattutto dopo aver appreso, su sua precisa richiesta di chiarimento, che gli interessi pagati dal lavoratori su mutui e prestiti non hanno mai alimentato il budget messo a disposizione.
Risorse che i lavoratori hanno sempre pagato ma che non si capisce dove siano andate a finire.
CONTRATTO INTEGRATIVO 2012
Nel precedente incontro la USB aveva chiesto di conoscere la situazione relativa al Contratto Integrativo 2012 e posto alcune scadenze precise per l’avvio del confronto per arrivare in tempi certi alla definizione dei contratti 2013 e 2014.
L’amministrazione ha risposto rendendo finalmente noti i punti del contratto integrativo 2012 sui quali il MEF ha posto eccezioni e chiesto chiarimenti.
La tardiva approvazione del Contratto Integrativo, firmato a marzo del 2013, ha fatto emergere un disallineamento tra il numero dei lavoratori presenti al momento della definizione del Fondo incentivante e i numeri effettivi delle presenze certificate nel Conto annuale approvato nello stesso periodo.
Sulla base di tale disallineamento il MEF ha chiesto un taglio delle risorse pari a circa 8 mln che comporterebbe per tutti i lavoratori il rischio di perdere il saldo 2012.
A tali osservazioni sono seguiti una serie di chiarimenti inviati ai ministeri fino all’ultimo, trasmesso lo scorso 24 dicembre, con il quale l’amministrazione tenta di ridurre il taglio delle risorse del Fondo dell’incentivo 2012 intorno ai 2,5 mln che in ogni caso rappresenta una perdita per i lavoratori.
Per quanto riguarda alcuni punti specifici, il MEF ha fatto sapere di non condividere la previsione dell’indennità di disagio Art. 32 stabilita per gli Ispettori di Vigilanza. Si confermano così le perplessità espresse a suo tempo dalla USB, che aveva chiesto per gli Ispettori il riconoscimento dell’art. 17, legato alla funzione, ritenendo tale indennità più coerente rispetto alle finalità dell’emolumento che si proponeva.
In ultimo, tra i punti contestati dal MEF anche l’articolo 34 della sezione comune del Contratto Integrativo, che stabilisce una maggiorazione del salario di produttività di circa 420,00 euro l’anno per tutti lavoratori delle aree A e B. Un riconoscimento che avrebbe decorrenza 1° Dicembre 2012 e quindi inciderebbe solo per una mensilità, dando luogo a un compenso pari a 35 euro lordi.
Al di là di alcune valutazioni sugli aspetti tecnici della vicenda, la USB ha sottolineato ancora una volta che proprio l’esperienza fatta con il Fondo 2012 ancora in via di approvazione, ed i tagli proposti dai ministeri contro i quali è stata necessaria la mobilitazione generale dei lavoratori dell’INPS, c’è l’urgenza di arrivare all’apertura immediata della contrattazione integrativa 2013, da chiudersi entro la prima decade di Febbraio e procedere subito dopo alla costituzione del Fondo 2014 e del suo impiego entro lo stesso mese di Febbraio, per chiudere la contrattazione del 2014 entro il mese di marzo.
Dobbiamo restituire dignità alla contrattazione integrativa e rivendicare autonomia nelle scelte concordate con l’amministrazione, che non possono essere messe continuamente in discussione dai ministeri vigilanti.
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RIORGANIZZAZIONE AUTOPARCO
L’ultimo argomento trattato al tavolo è stato quello relativo alla riduzione delle auto di servizio e al mancato rispetto dei criteri per il mantenimento dell’incarico di autista e la ricollocazione degli altri lavoratori.
In assenza di una precisa risposta, tutte le organizzazioni sindacali hanno condiviso la richiesta di USB di riportare al tavolo la discussione su tale argomento, chiedendo all’amministrazione di sospendere gli effetti dell’interpello rivolto a tali lavoratori per un loro trasferimento ad altri compiti, fino a chiarimento e rispetto delle procedure.
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COMMISSIONE BENEFICI ASSISTENZIALI
Contemporaneamente alla discussione al tavolo nazionale, si è tenuto l’incontro in commissione benefici assistenziali per arrivare all’individuazione di un regolamento che, superando le diverse provenienze, consenta di giungere ad un accordo unico per i prossimi bandi che valga per tutti i lavoratori dell’ente.
Alla puntuale illustrazione dei punti del nuovo regolamento fatta dall’amministrazione, la USB ha chiesto chiarimenti e dichiarato la propria indisponibilità a modificare quanto previsto nel precedente regolamento INPS sui sussidi didattici, con il riconoscimento di un contributo ai dipendenti per i figli di età fino a 5 anni che si vorrebbe collegare oggi al vincolo dell’iscrizione agli asili nido.
Inoltre, in merito alla diversa regolamentazione delle borse di studio, ed al rischio che i colleghi della gestione pubblica (ex INPDAP) potessero essere esclusi dai bandi per gli anni 2011/2012 e 2012/2013, anche a seguito dell’annullamento del bando precedentemente emanato, abbiamo chiesto l’assoluta garanzia per il pieno riconoscimento al diritto a tale beneficio, a cui l’amministrazione ha risposto affermando che avrebbe riesaminato la situazione, insieme al problema relativo all’accoglimento dei giustificativi che, per la stessa motivazione, dovessero risultare separati su due annualità, ed in tal modo non utili a raggiungere l’impegno di spesa richiesto per accedere al beneficio.
I lavori della Commissione si sono pertanto aggiornati al 22 gennaio p.v..