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Comunicati USB INPS Coordinamento Nazionale

USB INTERROMPE LE RELAZIONI SINDACALI ALL'INPS, SUBITO I CONTRATTI INTEGRATIVI 2013 E 2014

Nazionale,

Comunicato n. 10/14

Abbiamo abbandonato il tavolo sindacale nazionale al termine di una discussione surreale. Ieri si discuteva del contratto integrativo 2012, tornato dai ministeri vigilanti con un taglio di 8,8 milioni di euro. Dai conti fatti dall’amministrazione emergerebbe che i lavoratori dell’INPS dovrebbero avere un saldo medio lordo di circa € 1.847,00 quelli dell’ENPALS di circa € 300,00, mentre quelli dell’INPDAP sembrerebbe che abbiano già percepito quanto dovuto. Ricordiamo che il taglio incide per 6,5 mln sull’INPS e per 2,3 mln sull’INPDAP.

 

Da parte nostra, annunciando una forte contestazione sui tagli effettuati dai ministeri, abbiamo chiesto il pagamento del saldo dell’incentivo 2012 con lo stipendio di febbraio o, qualora la mancanza dell’organo di governo dell’ente non permettesse la ratifica dell’accordo, il pagamento del 95% di quanto dovuto sotto forma di ulteriore acconto. Le altre organizzazioni sindacali si sono dimostrate contrarie a questa richiesta. CISL e UIL, uniche organizzazioni firmatarie dell’accordo 2012, hanno chiesto la sottoscrizione di un verbale per impegnare l’amministrazione a recuperare gli 8,8 mln tagliati, un modo, a nostro avviso, per confondere i lavoratori e poter giustificare la firma definitiva del contratto, tentando, com’è ormai loro costume, di trasformare in vittoria una palese sconfitta. Ancora più surreale il comportamento di CGIL e CISAL, che si sono dichiarate pronte a ridiscutere da capo i contenuti del contratto integrativo 2012 (ormai di fatto chiuso), mentre non hanno dimostrato alcun interesse alle nostre pressanti richieste di aprire immediatamente la discussione per la definizione dei contratti integrativi 2013 e 2014. Pari disinteresse hanno mostrato CISL e UIL.

 

Quindi, a fine mese, i lavoratori non percepiranno quanto dovuto per il 2012 e la responsabilità è in capo a CGIL-CISL-UIL-CISAL, che la spiegheranno probabilmente con l’impossibilità comunque di ratificare l’accordo per la mancanza del Presidente o con l’esigenza di fare chiarezza sulle risorse destinate a INPDAP e ENPALS, anche se ulteriori approfondimenti, sicuramente dovuti e sui quali concordiamo, non sarebbero comunque d’impedimento al pagamento di quanto ormai è incontestabile. Ma i lavoratori non resteranno a bocca asciutta, perché è in arrivo un ulteriore acconto sul 2013 (questo sì che invece si può erogare a detta di CGIL-CISL-UIL che l’hanno chiesto). L’importo si aggira su € 650,00 medi netti.

 

Nei nostri interventi nel corso della riunione di ieri abbiamo detto con chiarezza che questo ulteriore acconto serve a CGIL-CISL-UIL per tacitare i lavoratori ed evitare che si accorgano che il processo d’integrazione e di riorganizzazione lo stanno pagando direttamente con le loro tasche. Invece di chiamare i lavoratori alla protesta contro i tagli al Fondo di ente, contro la mancanza di risorse per parificare le retribuzioni complessive dei lavoratori di INPDAP e ENPALS con INPS, contro carichi di lavoro sempre più pesanti, CGIL-CISL-UIL utilizzano il metodo di sempre, quello di dare un po’ di soldi ai lavoratori nella speranza che continuino a stare tranquilli, a pensare che comunque all’INPS si sta meglio che altrove e che grazie a quei sindacati alla fine i problemi si risolvono. Il pagamento dell’acconto 2013 invece di quanto dovuto per il 2012 ha un indubbio vantaggio per CGIL-CISL-UIL, cioè che lo percepiranno tutti, compresi i lavoratori ex INPDAP, che invece dal saldo 2012 sarebbero stati esclusi. Perché non chiedere allora il pagamento di tutti e due gli emolumenti? Perché così si allunga il brodo e i lavoratori percepiscono un po’ di soldi a febbraio, un po’ a marzo e via discorrendo. Così è più facile far passare le fregature senza grande attenzione o problemi. CISL e UIL, poi, continuano a vivere altre contraddizioni, come quella di aver firmato il contratto integrativo 2011, che ha spostato il pagamento del saldo degli incentivi ad aprile e poi, ogni anno, poiché all’INPS era consuetudine pagare il saldo a febbraio, chiedere che in quel mese si paghi un ulteriore acconto dell’incentivo ordinario. Ma che li firmano a fare gli accordi se poi sono costretti ad aggirarli? Le nostre puntualizzazioni hanno portato la Delegazione dell’amministrazione ad ipotizzare che in futuro si possa pagare il saldo dell’incentivo speciale a febbraio. E questa è una novità positiva che proveremo ad inserire nel contratto integrativo 2014, sempre che gli altri sindacati ce lo lascino discutere.

 

Perché il punto vero è questo: ieri CGIL-CISL-UIL-CISAL ci hanno impedito di avviare la contrattazione per gli anni 2013 e 2014. L’amministrazione è pronta, ci ha consegnato nei giorni scorsi una proposta di contratto biennale che non condividiamo ma che ci dà la possibilità di avviare la discussione. Invece gli altri sindacati hanno fatto quadrato: prima va chiuso il 2012 e poi si parlerà di altro.

 

La nostra fretta è dovuta anche al fatto che vorremmo riportare all’interno del Fondo di ente i 28 milioni di euro dello straordinario che sono stati messi nel bilancio dell’INPS con un accordo sindacale e che in questi anni l’amministrazione ha utilizzato come ha voluto, mandando puntualmente a risparmio ogni anno circa 3 milioni di euro, soldi che invece spetterebbero ai lavoratori.

 

Costatata l’impossibilità di avviare la discussione sui contratti integrativi 2013 e 2014 abbiamo rotto le relazioni sindacali con l’amministrazione, perché la nostra controparte contrattuale è quella e non certo le altre organizzazioni sindacali, anche se nella realtà le resistenze ad entrare nel concreto della contrattazione sono arrivate dalla parte sindacale. Abbiamo lasciato il tavolo sindacale chiedendo di essere riconvocati per parlare dei contratti integrativi 2013 e 2014. Sappiamo che ci sono altri importantissimi problemi da discutere, a partire dalla mobilità nazionale, ma oggi è prioritario dare un segnale forte su questo. I contratti integrativi vanno fatti per tempo e non ci si può ridurre sempre a chiuderli quando ormai i lavoratori hanno fornito da tempo la produttività richiesta e il potere contrattuale risulta sempre più debole.

 

Con altro comunicato seguiranno le iniziative che intendiamo attuare per rivendicare il pagamento degli incentivi e l’avvio della contrattazione 2013 e 2014.

 

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