I lavoratori della DP di Bologna si sono riuniti in assemblea nella giornata del 28/11/2011, nel cortile dell’Ufficio di via Larga, nonostante la DP non abbia fornito un locale, perché nella nuova organizzazione degli Uffici (Marchionne docet) non sarebbero previsti spazi per lo svolgimento di Assemblee sindacali.
I lavoratori vista la costante mancanza di rispetto nei propri confronti, come uomini e donne e non oggetti, non possono che contestare:
- Una Dirigenza che cerca, con pretesti, di negare il diritto sancito per legge di riunirsi in assemblea;
- Una Dirigenza che non informa, compiutamente e per tempo, sul nuovo assetto degli Uffici e sulla collocazione delle persone all’interno dei gruppi di lavoro;
- Una Dirigenza che informa i contribuenti di chiusure e modifiche di uffici attraverso una pubblicità insufficiente e inaccessibile al cittadino, che dovrebbe aggiornarsi su internet dei nuovi uffici;
- Una Dirigenza che lascia scontenti e demotivate decine di lavoratori “deportati” contro la loro volontà;
- Una Dirigenza che sbandiera operazioni di risparmio ma fatte solo col portafoglio dei propri dipendenti, senza dare alcun esempio in prima persona; anzi continuando a creare nuove posizioni organizzative.
- Una Dirigenza che invece di incentivare i lavoratori a sentirsi parte di un solo fisco, per meglio combattere l’evasione e assistere i contribuenti, volutamente divide i lavoratori in categorie di professioni (di serie A, B, e C) fedele al motto “divide et impera”;
- Una Dirigenza che, mirando a smantellare le tutele esistenti per i lavoratori, mentre richiama i contribuenti al rispetto di uno stato di diritto, critica invece i colleghi che pretendono di rimanere a fare il loro lavoro nel loro Ufficio, invitando addirittura ad un ostracismo collettivo perché “abusano” di un diritto non gradito;
L’assemblea è finita con l’invito da parte dei lavoratori di rendere partecipe tutte le organizzazioni.
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