PRODUTTIVITA’ 2016
A seguito delle giustificazioni prodotte dalle sedi che non avevano raggiunto pienamente il risultato, l’area della pianificazione ha provveduto a porre in essere i necessari aggiustamenti presentando un prospetto in cui tuttavia per i progetti speciali più di dieci sedi si collocano sulla soglia del coefficiente 90. Da sottolineare il dato della sede di Roma Casilino Prenestino, che da 80 raggiunge 95, sicuramente per effetto di opportune ed oggettive valutazioni, ma noi non possiamo non sottolineare come la lotta dei lavoratori di quella sede, che ha assunto un valore che va al di là dell’incentivo e del dato tecnico, abbia prodotto un risultato concreto.
C’è chi vorrebbe far passare il messaggio che protestare non serve a niente, che tanto tutto si aggiusta al tavolo del confronto, ebbene non è così. La dignità rivendicata dalle lavoratrici e dai lavoratori della sede romana rimane di esempio per tutti e in molti dovrebbero riprodurre quell’esperienza. Guardatevi dai disfattisti e dagli imbonitori di mestiere. Se oggi anche il presidente Boeri parla della necessità di assumere ben oltre le 1.300 unità che saranno probabilmente autorizzate, lo si deve anche alla martellante campagna della USB che ha lanciato la proposta di 6.000 assunzioni in quattro anni, per evitare il tracollo produttivo dell’Istituto e per assicurare il necessario ricambio generazionale.
Sull’esito attuale della produttività 2016 abbiamo dichiarato in ogni caso la nostra insoddisfazione, chiedendo, unitamente alle altre organizzazioni sindacali presenti al tavolo, un ulteriore approfondimento per diminuire la forbice tra i diversi coefficienti. Riteniamo che vi sia un dato politico da tenere in considerazione e questo vale ancora di più per il 2017: i lavoratori stanno operando al massimo delle loro forze, in condizioni difficili, con procedure che funzionano a singhiozzo e non assicurano la necessaria continuità e affidabilità. C’è da inviare un segnale al personale dell’ente e questo lo si può e lo si deve fare anche non accanendosi sulla diversificazione dei risultati, anche se per onestà dobbiamo riscontrare che, a differenza del 2015, nell’anno che stiamo considerando nessuna sede si colloca ad 80. Aspettiamo le considerazioni finali del direttore generale prima di esporre i dati analitici ed esprimere un giudizio conclusivo.
ANDAMENTO PRODUTTIVO 2017
Tranne il Molise e la Valle d’Aosta, che scontano il problema di avere più personale rispetto al volume della produzione, la generalità dei dati relativi alla qualità si colloca in linea con i dati 2016 che avevano registrato un generale incremento. Preoccupanti, invece, gli indici di giacenza, che continuano ad aumentare e questo è il dato che più ci preoccupa perché è collegato ai servizi che offriamo ai cittadini. I tempi d’attesa per le prestazioni si stanno allungando e, indipendentemente dai dati statistici della produttività, è un problema da affrontare con piani straordinari e interventi organizzativi. Questa è la vera immagine dell’Istituto e da qui poi nascono anche i problemi legati alla sicurezza del personale. Su questi temi vorremmo avere la possibilità di confrontarci con presidente e direttore generale, che ieri non erano presenti alla riunione.
REVISIONE DEL CRUSCOTTO PER AREE PROFESSIONALI
Il direttore centrale della pianificazione ha esposto per sommi capi gli interventi che l’area sta attuando per aggiornare i contenuti del cruscotto e renderli più coerenti con l’effettiva attività svolta.
A settembre ci sarà una giornata di approfondimento con le organizzazioni sindacali per entrare maggiormente nei meccanismi di costruzione e gestione del cruscotto.
MOBILITA’ ORIZZONTARE TRA PROFILI
Abbiamo sottoscritto il nuovo accordo per il passaggio dai profili specialistici a quello amministrativo e viceversa, perché dopo tanti anni siamo riusciti a far inserire la possibilità di bandire selezioni rivolte a tutto il personale per il passaggio ai profili specialistici, attraverso test di natura professionale. Pensiamo soprattutto all’informatica e alla necessità oltre che di assumere nuovo personale da destinare alla struttura centrale anche di reperire nel territorio nuovi informatici per cominciare realmente un processo di reinternalizzazione di un’attività fondamentale per il futuro dell’Istituto. Risulta anche più articolato l’esame delle singole domande prodotte per esigenze dell’amministrazione, che non è più, quindi, l’unica modalità di passaggio al profilo specialistico.
ALBO DEGLI ESPERTI DI MATERIA
Abbiamo sottoscritto il protocollo d’intesa sugli esperti di materia, ottenendo innanzitutto la rotazione degli incarichi di formazione. Conosciamo bene i casi di chi in passato a livello territoriale è risultato emarginato dalla possibilità di mettere a frutto la propria capacità di formatore, perché magari inviso a chi a livello regionale gestiva l’articolazione dei corsi.
Un altro elemento che siamo riusciti ad aggiungere è la salvaguardia di coloro che già in passato si sono sottoposti al percorso formativo per diventare esperti di materia e che in fase di colloquio saranno valutati solo sulle conoscenza delle competenze che dovranno trasmettere e non sui fattori di gestione d’aula, della comunicazione, delle relazioni interpersonali. Questo varrà ovviamente anche per il futuro. Chi sarà inserito negli elenchi degli esperti di materia ogni tre anni dovrà solo dimostrare di avere aggiornato le proprie competenze professionali.
Importante il giudizio dei discenti, che può produrre l’eliminazione del formatore dagli elenchi.
Il prossimo incontro si terrà il 2 agosto e tratterà i seguenti temi:
- problematiche area della vigilanza ispettiva;
- contenzioso in materia d’invalidità civile.
Ci è stato riferito che in una recente assemblea tenuta su quest’ultimo tema, si sarebbe affermato che la USB non ha interesse nei confronti dei colleghi che svolgono l’attività di rappresentanza dell’INPS nei giudizi di primo grado riguardanti ricorsi in materia d’invalidità civile. Non sappiamo se la notizia risponda al vero, ma, in ogni caso, a testimoniare l’impegno della USB verso questi colleghi ci sono documenti inoppugnabili pubblici e interventi al tavolo sindacale nazionale. Ma si sa, la campagna elettorale verso la RSU sarà lunga e saranno utilizzate tutte le armi, compresa ovviamente la menzogna, per fermare l’avanzata della USB che è l’unico sindacato in grado al tavolo della trattativa di incidere sulle scelte dell’amministrazione, ostacolando la complicità di sindacati di comodo.