Nei mesi scorsi abbiamo fatto ogni sforzo di informazione sui gravissimi e ingiusti atti disciplinari che hanno colpito con il licenziamento due lavoratori del nucleo manutentivo di Viterbo e, con pesanti sanzioni, altri dello stesso impianto, cercando di costruire su basi trasparenti la rete di solidarietà e sostegno di cui questi lavoratori hanno primario bisogno, per spiegare quanto questi atti aziendali appaiano palesemente immotivati se non da spirito ritorsivo verso i due colpiti e intimidatorio verso tutti i lavoratori del settore, e quanto perciò sia necessaria l’unione delle forze sindacali e della rappresentanza unitaria dei lavoratori della DOIT Roma per la loro denuncia.
In questo senso abbiamo rivolto appelli a dette forze sindacali per la convocazione delle assemblee, per informare precisamente i lavoratori e dare loro adeguate indicazioni per la partecipazione alle necessarie azioni di solidarietà e sostegno verso i compagni di lavoro di Viterbo così ingiustamente colpiti, e di risposta a ogni tentativo di prevaricazione delle tutele contrattuali per mezzo dell’abuso dell’azione disciplinare
Insieme alla mancanza di ogni riscontro a tali nostri appelli ciò che ci lascia preoccupati è la presa d’atto del montare, “sul piano del ferro”, di una narrativa mistificatoria che punta all’isolamento di questi compagni di lavoro attraverso la ripetizione di falsità sul loro comportamento in ambito lavorativo; questo è il portato naturale dell’assenza di un deciso e vasto intervento sindacale sulla questione, nei cui vuoti proliferano i più biechi tentativi di diffamare chi invece va difeso a spada tratta da tutti, lavoratori e sindacati.
Per questo riteniamo non chiara la recente comunicazione delle OOSS regionali di settore sull’indizione di prossime assemblee nella DOIT Roma, rispetto alla quale ci preme sapere:
- come mai all’ordine del giorno di tali assemblee non compaiono i licenziamenti e le sanzioni di Viterbo;
- di quali procedure di raffreddamento si parla nello stesso O.d.G., considerato che anche Unione Sindacale di Base insieme alla propria componente della RSU 9 hanno già concluso negativamente, presso la Prefettura di Viterbo, tali procedure proprio sulla questione di Viterbo;
- come mai i nostri ripetuti tentativi di indizione delle assemblee attraverso la RSU 9 sono stati resi vani da non spiegati rifiuti da parte dei componenti di questa a firmare i calendari proposti;
- come mai queste organizzazioni sindacali indicono assemblee su questioni contrattuali senza interpellare la stessa RSU 9 che è diretta titolare sia della facoltà di contrattazione che di indizione delle assemblee;
- come mai queste organizzazioni sindacali non rilevano tra i lavoratori del settore, come invece rileviamo costantemente noi, un espresso disagio di vulnerabilità rispetto ai licenziamenti e alle sanzioni di Viterbo, vissuti come un inspiegabile atto repressivo verso il quale non si sa bene come porsi, proprio mentre sale la pressione produttivistica della DOIT Roma.
Ci preme inoltre capire se saremo costretti a procedere ancora da soli per una prima risposta sindacale dei lavoratori verso questi gravissimi atti aziendali, e per la costituzione di una rete di solidarietà e sostegno ai compagni di lavoro di Viterbo, sicuramente utile per ogni lavoratore che potrà trovarsi nelle medesime condizioni.
Cercheremo di capirlo nel corso delle assemblee che le organizzazioni sindacali firmatarie hanno così malamente indetto, alle quali parteciperemo comunque con spirito costruttivo nell’interesse di tutti i lavoratori del settore, e con proposte sulle urgenti iniziative da porre a sostegno dei compagni di lavoro di Viterbo ingiustamente sanzionati e licenziati, scaturite dalle due assemblee aperte che abbiamo promosse nelle scorse settimane e a cui hanno partecipato lavoratori della DOIT Roma e esponenti di altre forze sindacali di base e della Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri.
Unione Sindacale di Base - Lavoro Privato - Attività Ferroviarie