Nella tarda mattinata di oggi alcuni militanti di USB Pubblico Impiego INPS hanno srotolato uno striscione con la scritta “requisire gli extraprofitti delle aziende energetiche” davanti alla sede nazionale dell’ENI a Roma.
Cinquanta miliardi di euro che vanno ad arricchire le società che forniscono energia a seguito della speculazione innescata dal conflitto tra Russia e Ucraina. Mentre sul terreno si continuano a bombardare città e paesi e si registrano migliaia di morti tra militari e civili, come al solito il Capitale non guarda in faccia nessuno e accumula profitti.
Il 2 dicembre la USB, insieme a molte altre organizzazioni del sindacalismo conflittuale e di classe, sciopererà in tutto il Paese contro il caro bollette e l’innalzamento generalizzato del costo della vita, per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro sulla base dell’inflazione reale e non di quella depurata dai costi energetici, per dire ancora una volta no al precariato, allo sfruttamento, alla mancanza di sicurezza nei posti di lavoro.
Il 3 dicembre la manifestazione nazionale a Roma, che vede la USB tra i promotori, per rivendicare una via alla pace e stoppare l’escalation bellica che rischia di sfociare in un conflitto mondiale. “Abbassate le armi, alzate i salari”, perché la guerra non sia ancora una volta la scusa per attaccare i diritti dei lavoratori e il Welfare pubblico.
Roma, 28 novembre 2022
USB Pubblico Impiego INPS