DNEWS
di Manuela Giuliano
Roma
Ci hanno fatto sognare credendo di poter avere una casa in città con un mutuo ventennale anche se la busta paga pesava solo 1200 euro al mese.
Abbiamo acquistato televisori e cellulari ultima generazione pensando che con rate da 30 euro ci saremmo conquistati anche noi l’oggetto del desiderio. Ci hanno assalito con pubblicità e con formule mediatiche per invogliarci ad acquistare automobili e computer a rate bassissime senza neanche indicarci il costo finale del prodotto. È stato bello finché è durato. Adesso però i conti sono arrivati e c’è poco di cui rallegrarsi. L’84% degli italiani ha serie difficoltà a fine mese a pagare le rate del prestito per la casa e per il 2009 più di 6 consumatori su 10 esclude categoricamente di accendere nuovi mutui. Ma in generale il 50% degli italiani quest’anno ha cominciato a rinunciare a rate e prestiti, dopo che nei precedenti tre anni in media ogni famiglia aveva richiesto almeno tre volte un finanziamento, con punte di cinque volte in 48 mesi. Due le motivazioni principali: il 57% intendeva ridurre l’impatto del pagamento, un altro 41% non era in possesso dell’intera cifra. A dirlo è un sondaggio della Confesercenti-Swg che rivela che ogni mese le famiglie sborsano 478 euro tra mutui e prestiti e che per il 23% degli intervistati la spesa lievita tra 500 e 1.000 euro, mentre un altro 10% spende fra i 1.000 e i
2.000 euro.
Come si risparmia
Così l’unica soluzione diventa quella di tagliare su altri fronti. E il 54% è già corso ai ripari. Si riorganizzano i bilanci familiari e per prima cosa non si va più a cena fuori (30%), si rinuncia al guardaroba nuovo (29%), non si progettano vacanze per il prossimo anno (18%) o non si va più al cinema e a teatro (8%). Insomma le famiglie cominciano ad avvertire i segni tangibili della crisi economica così come aveva già annunciato la Banca d’Italia “il crac dei mercati finanziari non tarderà a manifestarsi sulle imprese e sulle famiglie’’. Chi non ha ancora risentito della crisi è quel 14% che ha cominciato ad utilizzare i propèri risparmi per non ridurre le spese e per non rinunciare a quei piccoli lussi quotidiani. Anche Ipsoa raccoglie la sua indagine e comunica che sono le fasce di popolazione economicamente più deboli, ma anche gli individui tra i 35 e 44 anni, quelli potenzialmente più a rischio proprio perché con figli in crescita e mutui a carico. La casa di proprietà, infatti, resta il sogno degli italiani nonostante la crisi. Pur di avere un appartamento in centro e visti prezzi proibitivi ci si proietta verso mono e bilocali per non spostarsi in periferia. Ma secondo trimestre del 2008, secondo dati Banca d’Italia, il credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto abitazioni, ha presentato comunque un calo rispetto allo stesso trimestre del 2007 con una variazione percentuale del -10,18%. A prova del fatto che anche il mercato dei mutui risente dell’attuale crisi economica e finanziaria. Lo studio precisa che le tensioni dei mercati finanziari hanno portato i mutuatari a continuare a preferire il tasso fisso. A livello di macro aree, sono le isole le uniche zone del Paese dove la crescita dei prestiti non si arresta ma al contrario cresce (+13%), mentre i cali maggiori hanno interessato il Meridione e il Centro (- 8% per entrambi). Tra gli italiani,dunque, comincia a serpeggiare la sfiducia verso le pratiche
dei prestiti e la maggior parte dichiara di aver perso quasi il 17% in termini di rendimento dei propri investimenti fatti. Tanto che alcuni risparmiatori cominciano a valutare soluzioni vecchie ma più sicure: meglio Bot e titoli di Stato.