Identità digitale: il riconoscimento forzoso di chi lavora nel MIT? USB dice no!
23 febbraio 2023
A seguito di una semplice email circolare diramata dalla “DGDSIS CED” in data lunedì 20 febbraio u.s., sono giunte a questa O.S. numerose segnalazioni da parte di lavoratrici e lavoratori, seriamente preoccupati per la modalità prescritta di identificazione (tramite SPID-CIE-CNS) anche sulla postazione di lavoro presso la sede lavorativa del MIT.
Tra gli altri, lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è una password unica rilasciata a seguito di riconoscimento facciale che consente di accedere ai siti delle amministrazioni pubbliche e private ad esso aderenti.
Tali sistemi, su cui peraltro la normativa è in continua evoluzione (ad ora regolato dalla L. 11 settembre 2020, n. 120), sono previsti per il cittadino che ha la necessità di accedere ai servizi della PA, non certamente per gli accessi agli strumenti interni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del MIT! Questa prescrizione operativa, infatti, non è contemplata dal CCNL e collide con gli oneri che ricadono sul personale: i costi a carico del singolo per l’attivazione, la tenuta e disponibilità in ogni istante dello smartphone con relativo collegamento ad Internet e quant’altro necessario.
Posto che il personale del MIT accede ai propri strumenti di lavoro attraverso le credenziali di cui è già dotato, tramite le quali entra anche nel sistema documentale, non si ravvisa davvero la necessità di introdurre, in sostituzione di un semplice clic di adesso, tutta la trafila di riconoscimento continuo che toglie tempo prezioso al disbrigo dei compiti d’ufficio. Dunque, anziché favorire la semplificazione e lo sfoltimento veloce dei processi amministrativi, li si va ad inceppare con affondi burocratici non funzionali. Cui prodest? O meglio, quali sono i vantaggi di chi accelera il processo di digitalizzazione calato in contesti lavorativi non proprio ben organizzati?
Da qui le considerazioni di questa O.S.:
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Se per l’accesso a molti servizi della PA è necessaria l’identità digitale, al tempo stesso non esiste alcun obbligo a dotarsene! Men che meno si può esigere che il lavoratore metta a disposizione del datore di lavoro pubblico la propria identità digitale (acquistata magari a proprie spese e per uso personale, come lo SPID, con indispensabile collegamento ad Internet pagato ancora una volta di tasca propria) per effettuare quella parte del proprio lavoro sul protocollo all’interno della struttura di appartenenza.
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Tema sicurezza, anche in tempi di lavoro agile e di possibili attacchi esterni alla rete: non si può scaricare sul lavoratore un onere aggiuntivo che è di competenza istituzionale. La sicurezza va innalzata e deve essere garantita a livello ministeriale! Infatti, il lavoratore è tenuto già ad assicurare ogni tipo di sicurezza, come da codice comportamentale, nell’utilizzo delle forniture strumentali fisiche e tecnologiche messe a disposizione dall’Amministrazione.
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La tanto prospettata digitalizzazione del lavoro nella Pubblica Amministrazione non può di certo passare attraverso l’utilizzo pubblico degli strumenti privati dei lavoratori, che addirittura dovrebbero sostenere costi aggiuntivi per la tenuta del proprio smartphone sempre sotto mano per consentire l’accesso all’identità digitale.
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Non da ultimo, va rispettata democraticamente la scelta di chi non è in possesso di smartphone e non ha intenzione di procurarselo, e conseguentemente non possiede un’identità digitale, al fine di evitare ogni forma di discriminazione e/o di costrizione.
Per tutto quanto sopra illustrato, l’USB P.I. nel MIT ha chiesto all’Amministrazione di sospendere la procedura ed un incontro per una urgente informativa in merito a quanto rappresentato, al fine di rassicurare il personale sulla possibilità di poter continuare ad utilizzare le proprie credenziali per accedere al sistema documentale, a fronte di una procedura di identificazione costante, atta solo a complicare il lavoro, contraria ai principi di efficacia ed efficienza.
USB PUBBLICO IMPIEGO Ministero Infrastrutture e Trasporti