La presenza, ancora una volta, nonostante il clima festivo, sotto i palazzi delle istituzioni, dimostra che gli Operatori Socio Sanitari e gli altri gruppi di lavoratori inseriti nelle graduatorie pubbliche che si vedono sfilare il loro posto di lavoro a cui hanno diritto da altri precari su cui lucrano le agenzie interinali che vendono lavoro in affitto, non hanno alcuna intenzione di cessare la lotta per i loro diritti, e lo fanno manifestando, sensibilizzando i malati, i contribuenti, gli elettori, l’opinione pubblica in generale, i media, la classe politica, fin quando la vertenza non troverà l'unica soluzione logica possibile, quella di una chiamata mediante scorrimento delle graduatorie.
L’unica cosa che scorre al momento è il calendario, che ha voltato pagina, ma i problemi permangono e sono i soliti: disoccupati di lunga durata; raccomandati in servizio al loro posto; promesse disattese.
Tra le promesse al momento disattese vogliamo ricordare quella di convocare un tavolo negoziale, impegno assunto pubblicamente dal Governatore Cappellacci il 6 dicembre 2010, alla presenza del ministro della Sanità Fazio per trovare una soluzione alla vertenza.
Il presidente della Regione si era impegnato personalmente a risolvere la vertenza convocando a breve gli OSS e l’Unione Sindacale di Base. A tutt'oggi siamo in attesa del confronto promesso.
La protesta è per rivendicare il diritto a un lavoro dignitoso da parte di persone che si sono formate e hanno superato una serie di pubblici concorsi. Contemporaneamente rivendichiamo il diritto dei cittadini-pazienti ad essere assistiti da professionisti che in queste selezioni hanno conquistato l'idoneità ad operare presso le Pubbliche Amministrazioni.
Pretendiamo una sanità migliore senza costi aggiuntivi per le casse pubbliche, una sanità meno costosa, capace di risparmiare anche sulle commissioni delle Agenzie Interinali e di fruire di vari benefici fiscali e contributivi.
Diciamo no alla politica delle clientele e della malasanità; diciamo sì alla politica della trasparenza, della legalità e dell’assistenza sanitaria pubblica per il cittadino.
Continuiamo a credere che i cittadini abbiano diritto a una sanità pubblica di qualità e siamo convinti che la nostra lotta vada esattamente in questa direzione.
Auspichiamo una soluzione che valorizzi la professionalità attraverso l’assunzione nei ruoli cui abbiamo conquistato il diritto ad accedere, che contribuisca alla diligente gestione delle pubbliche risorse visti gli inderogabili impegni di contenimento del deficit del settore, che ponga al centro della azione della P.A. il malato piuttosto che privati interessi clientelari.
Presidio di protesta, di lotta e di sensibilizzazione
Martedì 4 gennaio 2011, dalle ore 9 alle ore 13
Villa Devoto, Regione Autonoma della Sardegna, viale Merello e via Oslavia