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Lazio

INCONTRO IN 3D: DELUDENTE - DISPERSIVO - DISORDINATO

Roma,

Comunicato n. 27/17

Dopo tre successivi rinvii, sembrava finalmente che gli argomenti che stanno più a cuore al personale venissero finalmente presi in esame, discussi e (perché no) si trovasse magari insieme una soluzione. Invece, neppure a cercarla.

La DCMR ha innanzi tutto precisato opportunamente che la determina imminente del presidente confermerà l’attuale assetto, si fa per dire organizzativo, che vede il Lazio spaccato in due, mentre le aree “manageriali” avranno contenuti a parte.

La costituzione di poli specialistici al momento riguarderebbe solo poche materie (come l’agricoltura, il richiamo alle armi e i fondi speciali), resta di fondamentale importanza, ma necessita di particolare attenzione, perché l’alta specializzazione in genere configura bassi volumi di produzione. Secondo la DCMR, la discussione sugli altri poli è comunque aperta, perché “si stanno scoprendo sempre nuove necessità”.

Con le risicate ultime leve sopraggiunte si cercherà di fronteggiare in qualche modo l’emergenza NASPI e gli illeciti penali. Ma non ci si poteva pensare prima???

Le 9 unità saranno assegnate come segue: 1 al polo PALS, 2 alla stessa DCMR e 6 alle filiali di coordinamento che le invieranno ovviamente al fronte sul territorio.

Dopo una disquisizione infinita sulla chiusura unilaterale dei PIM, sul tentativo di superare la logica del blocco riguardante le sedi della ex gestione pubblica e sulle arcinote discriminazioni con quello che invece accade in DG, quasi nel fondo della riunione si è riusciti a parlare degli argomenti che avevamo fatto inserire all’ordine del giorno.

Per quanto concerne la proposta di riassetto organizzativo (leggi declassamento) dell’Agenzia di Tivoli presentata circa due mesi or sono dalla DCMR, essa è stata rigettata dal comitato provinciale ed il prossimo 30 novembre verrà ridiscussa in sede di comitato regionale. Organizzazione superlativa, di più non è dato sapere.

Chiusura totale e senza neppure entrare nel merito di una doverosa discussione la successiva richiesta, più volte inoltrata dalla RSU di Monteverde, di prevedere che gli sportelli della sede vengano chiusi per uno o due giorni alla settimana al fine di erodere la giacenza. Più facile spremere eventuali pochi volenterosi anche al sabato.

Decisamente scandalosa infine la “dimenticanza” dei tanti organi competenti sul mancato rinnovo del DVR indovinate dove? Nella tranquilla, pacata e sicura sede del Casilino. E se non fosse stato per la USB non se ne sarebbe neppure parlato!!!

Ma si sa che, quando si è presi dai numeri e dalle statistiche, questo può capitare.

A tale proposito, la DCMR ci ha comunicato che incredibilmente il cruscotto al 30 settembre scorso registra un miglioramento in media di 10 punti (!!!), pari a quello nazionale, del quale nessuno riesce francamente a capacitarsi, dati i precedenti.

Da rimarcare che il prospetto di cui sopra non è stato consegnato alle OOSS per due fondamentali motivi: la media vuol dire che comunque ci sono pure stavolta sedi messe male e a monte oggi come oggi nessuno più si fida dei dati della PPC.

Mentre si preannuncia un clamoroso successo della nostra iniziativa per dire “NO al sabato lavorativo” (la petizione allegata ha superato le mille firme!!!) abbiamo ribadito alla DCMR che non accettiamo in alcun modo di essere “misurati” da un sistema fasullo.