Al Direttore Generale
Dott. Mauro Nori
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Ciro Toma
Al Dirigente l’Area Relazioni Sindacali
Dott. Claudio Albanesi
Al Presidente del CUG INPS
Dott.ssa Maria Paola Santopinto
Oggetto: Installazione di tornelli presso sedi regionali e provinciali dell’INPS.
In merito alla comunicazione dell’Area Relazioni Sindacali che annuncia l’installazione in via sperimentale di tornelli in alcune sedi regionali e provinciali dell’INPS, USB dichiara la propria netta contrarietà, sia per lo spreco di denaro pubblico in un momento in cui il Governo chiede risparmi alle amministrazioni pubbliche e sia per quanto riguarda le precedenti esperienze, che hanno visto un’installazione di tornelli presso la Direzione Generale dell’INPS che non ha rispettato le norme sulla sicurezza. All’epoca, infatti, sono stati rilevati i limiti di una struttura fisica che non garantisce la sicurezza dei lavoratori in quanto ostacola le vie di fuga e comunque tale spesa, inserita sotto la voce di bilancio “Sicurezza”, risulta un arbitrio che va a scapito dell’adeguamento delle sedi in cui urgono da anni ben altri interventi, anche di carattere strutturale.
Con la spending review abbiamo visto annullati diritti e salari dei lavoratori dipendenti del pubblico impiego. Oltre al blocco dei contratti e alla riduzione degli organici è stato ridotto perfino il valore del buono pasto. Oggi i lavoratori e l’opinione pubblica sono più attenti alle voci di spesa della pubblica amministrazione e in tempi di crisi internazionale tutte le istituzioni devono dare conto delle spese effettuate. USB ritiene che i costi previsti per la sperimentazione siano sproporzionati rispetto agli eventuali benefici di cui sfugge il senso e ad una tecnologia ormai obsoleta che pone ulteriori problematiche per i disabili e la gestione di momenti di emergenza.
USB chiede, quindi, che la spesa prevista per l’installazione dei tornelli sia utilizzata per mettere a norma tutti gli stabili delle sedi che necessitano di interventi strutturali, per il dovuto adeguamento alle norme del Dl 81 sulla sicurezza, anche alla luce degli accorpamenti del personale proveniente da INPDAP ed ENPALS e infine per il benessere psicofisico dei lavoratori che, tra le tante piccole e grandi inadempienze, operano ancora in sedi in attesa della rimozione dell’amianto.
Roma, 9 ottobre 2012
Maria Tartaglia – Componente CUG