Giovedì scorso la CGIL INPS ha diffuso un volantino nel quale esprime contrarietà all’ipotesi dell’uscita dell’INPS dal Comparto Funzioni Centrali, quello nel quale oggi l’Istituto è legato contrattualmente a Ministeri e Agenzie Fiscali.
Di fronte alla concreta ipotesi, in discussione in queste settimane, dell’uscita delle Agenzie Fiscali dalle Funzioni Centrali per costituire un nuovo comparto di contrattazione a se stante, abbiamo più volte sollecitato l’amministrazione e siamo tornati a farlo nella riunione del 10 ottobre, chiedendo a presidente e direttore generale dell’INPS di mettere in campo un’iniziativa nei confronti del Governo per il riconoscimento delle specificità degli enti, come INPS e INAIL, regolati dalla Legge N. 88 del 1989, perché siano nuovamente collocati in uno specifico comparto di contrattazione.
Sappiamo che INPS e INAIL si stanno muovendo per restare agganciati alle Agenzie Fiscali, una soluzione che non ci convince perché va nella direzione di un vecchio progetto che prevedeva la trasformazione degli enti previdenziali ed assicurativi in Agenzie. Quello che rivendichiamo è un comparto di contrattazione distinto da Ministeri e Agenzie Fiscali.
La CGIL, invece, è probabilmente convinta che sia stato giusto mettere insieme realtà lavorative profondamente diverse ed agita lo spettro della possibile privatizzazione delle Agenzie Fiscali per impaurire i lavoratori. Se c’è un pericolo privatizzazione delle Agenzie perché la CGIL non protesta, non chiama i lavoratori di quel settore alla mobilitazione e allo sciopero? E cosa dice ai lavoratori mansionisti delle Aree A e B dell’INPS, chiamati a svolgere compiti gravosi con l’assunzione di responsabilità che non gli competono? Quale soluzione prospetta per riconoscere a quei lavoratori un giusto inquadramento e una retribuzione pari al lavoro svolto? La soluzione è mettere tutti in un unico calderone come è stato fatto per l’attività di vigilanza, con il fallimento dell’INL che è sotto gli occhi di tutti? Noi conosciamo bene la storia dell’INPS e dei lavoratori che vi operano.