La notizia è di queste ore. Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha bocciato il Contratto integrativo INPS del 2017 nella parte in cui prevede gli sviluppi economici del personale. Salvi i passaggi del 2016, quelli previsti per il 2017 dovrebbero ridursi notevolmente, richiamando l’art. 23 del D.Lgs 150/2009 (Brunetta) nel quale si prevede che le progressioni economiche siano attribuite ad una quota limitata di dipendenti.
Dopo sei anni di blocco delle progressioni economiche e professionali i burocrati della Funzione Pubblica agiscono in modo provocatorio mettendo in discussione i risultati di una legittima contrattazione integrativa. E lo fanno ad un anno di distanza dalla firma dell’accordo. Questo atto di violenza politica ed amministrativa va respinto al mittente. Occorre un immediato segnale a difesa dell’accordo sottoscritto.
Il direttore generale ha convocato una riunione ristretta per il primo pomeriggio nella quale probabilmente annuncerà ufficialmente la notizia che ormai è di dominio pubblico.
Domani dobbiamo bloccare l’INPS dal nord al sud. Chiudiamo tutte le sedi partecipando in massa allo sciopero generale proclamato per l’intera giornata lavorativa da USB-COBAS-UNICOBAS.
Non aspettiamo un minuto di più per far sentire la nostra reazione, che deve essere pari alla violenza con la quale la ministra Madia ha cancellato con un colpo di spugna i risultati della contrattazione integrativa dell’INPS.
In questi giorni abbiamo partecipato ad affollatissime assemblee, delle quali vi diamo testimonianza diretta, incontrando lavoratori determinati a rivendicare innanzitutto il rispetto della propria dignità. E’ da qui che vogliamo partire per imporre all’amministrazione INPS, ai ministeri vigilanti, al Governo la volontà dei lavoratori.
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