Gli arresti di sindacalisti della logistica effettuati su mandato della Procura della Repubblica di Piacenza il 12 luglio 2022 e l’ordinanza che imputa decine di reati a centinaia di facchini e delegati, il cui sodalizio sindacale viene trasformato in associazione a delinquere, scoperchia un mondo, quello della logistica, per troppo tempo ignorato o sottaciuto nonostante rappresenti l’infrastruttura che regge l’intera economia nazionale.
Un mondo fatto di sfruttamento di manodopera, di appalti e subappalti che nascono e scompaiono lasciando macerie, di consumo di suolo per la trasformazione selvaggia di interi territori posti al servizio delle multinazionali e dei colossi della logistica, quasi godessero del privilegio dell’extraterritorialità.
Ma invece di indagare, colpire, rispondere alle denunce su quanto accade nei magazzini della logistica, la magistratura colpisce chi lotta e si organizza per difendersi e difendere diritti, salute, salario, democrazia sindacale.
Nell’ordinanza della magistratura di Piacenza c’è un mondo alla rovescia che punisce e aggredisce il conflitto sindacale e sociale e libera gli spiriti animali e selvaggi del mercato senza regole. Ma fa di più, lascia intravvedere la necessità di stringere ancora di più i lacci della repressione attraverso modifiche anche legislative che individuino nel legittimo esercizio del conflitto sindacale fattispecie di reato, che introducano ulteriori restrizioni e vessazioni nel diritto di sciopero, già ampiamente imbalsamato dalle leggi vigenti. Non vogliamo stare a guardare, non vogliamo preoccuparci solo della nostra libertà.
Venerdì 21 e sabato 22 ottobre, Best Western Park Hotel – Strada Val Nure 7, Piacenza
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