Non possiamo non rilevare nel momento specifico una contraddizione enorme tra Regione e Comune rispetto ai temi del lavoro, la prima internalizza e stabilizza i lavoratori, vedi questione Sanità Service, mentre il Comune di Taranto continua a non affrontare il problema del lavoro precario che dilaga soprattutto nelle due partecipate Kyma Ambiente e Kyma Mobilità.
Lavoratori usati e sfruttati , senza nessuna prospettiva futura: non è questo il compito della politica, o almeno di quella al servizio della comunità.
Peggio negli appalti, tra sfruttamento, aziende che lavorano per il pubblico pur non avendone i requisiti, diritti dei lavoratori calpestati di continuo e soprattutto nei cambi d' appalto, azzeramento dei diritti (vedi i lavoratori della Kratos, tra servizio di portierato, rimozione cartoni e ingombranti, pulizia spiagge e tantissime altre attività, con poche ore di lavoro, sempre in discussione e perennemente sotto ricatto ogni qual volta c'è il cambio di appalto).
Altro tema da affrontare sono gli stipendi risicati dei dipendenti. Un operatore della Kyma Trasporti guadagna mediamente 1200 euro, compresi turni e indennità varie, quanto un cassintegrato!
Il Comune deve aprire una discussione vera, Taranto sta diventando una città modello Rio de Janeiro, in cui aumentano paurosamente le differenze sociali.
L'alternativa è continuare a raccontare una Taranto da cartolina, che purtroppo non esiste, perché da un lato ospita crocieristi, dall'altro manca nei minimi servizi essenziali per i residenti prima ancora che per i turisti, e nel rispetto di lavoratori per una serie di questioni legate direttamente alle scelte dell'amministrazione comunale.
Francesco Rizzo Esecutivo Confederale Usb
USB Taranto