Stamattina è stata compiuta l'ennesima aggressione all'interno di un palazzo di giustizia: nella Procura della Repubblica di Lodi un cittadino ha insultato e poi assalito un magistrato ed una lavoratrice, procurando loro lesioni.
Questi episodi si verificano purtroppo sempre con maggiore frequenza e talvolta possono determinare anche conseguenze più tragiche, come recentemente accaduto a Milano.
Anche in quell'occasione la USB P.I. ha sensibilizzato i massimi esponenti ministeriali ad assumere più incisive determinazioni per garantire maggiori controlli nell'accesso agli uffici giudiziari per la sicurezza di chi quotidianamente si trova costretto a fronteggiare le molteplici problematiche delle migliaia di cittadini che ricorrono alla giustizia; ad oggi tuttavia non si riscontrano interventi incisivi ed efficaci.
Il sistema giudiziario è invece sempre più in affanno per il sempre crescente numero degli affari trattati, ma soprattutto per il progressiva riduzione del personale amministrativo in servizio.
Chi ha governato e governa il paese non hanno ancora capito che la maggiore produttività "dell'azienda giustizia" non si ottiene con la privatizzazione e l'informatizzazione dei servizi ma solo con l'assunzione di nuovo personale: il processo parte dall'iniziativa del magistrato che indaga e giudica, ma l'efficacia del provvedimento giurisdizionale può essere garantita solo dal lavoro del personale delle cancellerie e segreterie giudiziarie.
Ciononostante l'opera di smantellamento del servizio pubblico procede inesorabile e, di pari passo, continua la campagna mediatica che individua nel dipendente fannullone il male della pubblica amministrazione; ciò vale anche per il sistema giudiziario nel quale si additano anche i magistrati come i responsabili dei tempi lunghi della giustizia.
Queste campagne sono create artatamente per acquisire il consenso dell'opinione pubblica e per avere vita facile nel privatizzare pezzi interi della pubblica amministrazione e nel contempo si diffonde un clima di odio e di sfiducia nei confronti di coloro che erogano servizi al cittadino.
Tutto ciò non è più tollerabile e, pertanto, la USB P.I. chiede al Ministro della Giustizia di mettere definitivamente in sicurezza i palazzi di giustizia, salvaguardando l'incolumità degli addetti ai lavori e delle migliaia di cittadini che li frequentano; in assenza dei richiesti tempestivi interventi, la USB P.I. non indugerà ad assumere iniziative di mobilitazione, dichiarando fin d'ora lo stato di agitazione del personale giudiziario.