Lavoratori,
fra il 19° e il 20° secolo con l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, si è determinata una progressiva espansione, in termini sia quantitativi sia qualitativi, della “visibilità”.
La visibilità da noi si traduce in “immagine” che va dunque preservata e mantenuta. Essa non cela nessuna concretezza al suo interno… ma è ormai, per l’amministrazione, un bene comune da difendere dagli attacchi del “diritto”.
Quindi diritto ed immagine non vanno d’accordo!Questo dato di fatto legittima l’amministrazione dal potersi muovere in difesa dell’immagine. Provate a leggere il nuovo regolamento di disciplina e vi accorgerete che al suo interno non c’è spazio per il diritto ma solo tutela dell’immagine.
Certo magari qualcuno di noi potrebbe indignarsi. Ma provate a mettervi nei panni dell’amministrazione che con il nuovo riordino del corpo può solo puntare all’immagine, visto che di concretezze non ne abbiamo. Allora tutto è giustificato: presidi, mobilità forzate, cambio di orario di lavoro, ecc..
E se qualcuno dovesse alzare la testa serve un qualcosa che rimetta in pace gli animi più accesi… ecco che il regolamento di disciplina ha un senso. Ma se questo non dovesse bastare?
Allora si consiglia di sottoporre “gli esagitati” ad un test che si compone essenzialmente di 10 tavole, su ciascuna delle quali è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica: 5 monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate. Le tavole verrebbero sottoposte all'attenzione del “soggetto irrequieto” una alla volta e, per ciascuna di esse e senza limiti di tempo imposto, verrebbe chiesto “allo strano tipo” di esprimere tutto ciò cui secondo lui la tavola somiglia. Dall'interpretazione delle risposte date a ciascuna tavola è possibile - a seconda del tipo di siglatura e di approccio teorico interpretativo - delineare un profilo per attitudini, un profilo di personalità e identificare eventuali nodi problematici del soggetto (che sicuramente hanno motivo di esistere visto che il soggetto in questione non accetta il riordino). Questo test, in definitiva, potrebbe essere un modo più umano di trattare il soggetto, visto che eventuali altre forma sono di fatto “ancora non lecite” (purtroppo per l’amministrazione torture e quant’altro ancora non trovano spazio in nessuna disposizione interna).
LAVORATORI INVECE DI PARLARE DI IMMAGINE PROVIAMO A LAVORARE IMMAGINANDO UN CORPO NAZIONALE MIGLIORE... USB IL 19 GIUGNO SCIOPERA IN DIFESA DEL DIRITTO