Le grandi compagnie della logistica e il loro amico governo Draghi, espressione dei banchieri europei, si stanno preparando a una stagione di ripresa economica e grandi profitti puntando su un aumento brutale dello sfruttamento. La ristrutturazione cui si apprestano si basa su un incremento dei carichi e dell’orario di lavoro, su una maggiore precarietà; vogliono più guadagno per i padroni, meno salario per facchini, carrellisti e driver.
Per ottenere questo risultato useranno i soldi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), i finanziamenti che dovrebbero aiutare ad uscire dalla pandemia, per introdurre innovazioni tecnologiche non finalizzate alla diminuzione della fatica, ma alla riduzione dei posti di lavoro. I signori della logistica, al pari del resto della classe padronale, chiedono con insistenza di avere mano libera nei licenziamenti togliendone il blocco e di poter legare le mani ai lavoratori del settore mediante l'estensione delle limitazioni al diritto di sciopero anche alla logistica, come proposto dal Commissione di “Garanzia” sullo Sciopero.
Quanto sta accadendo attorno alla vicenda Fedex/TNT di Piacenza rappresenta un'anticipazione dei tempi a cui andiamo incontro. Un magazzino chiuso senza ragioni plausibili da un giorno all'altro, 272 operai buttati in mezzo ad una strada, manganellate, denunce, arresti per i lavoratori in lotta ed ultimamente squadracce di picchiatori pagati (San Giuliano Milanese e Tavazzano di Lodi) per aggredire chi fa picchetti in difesa del posto di lavoro.
A questa barbarie bisogna opporsi con intelligenza e determinazione.
Per questo chiediamo che enti e istituzioni nazionali non permettano alla multinazionale Fedex/TNTdi fare carta straccia delle norme e della Costituzione italiana in termini di tutela e rispetto dei lavoratori. Se Fedex licenzia senza preavviso e senza ragioni solo per logiche di profitto e ristrutturazione renda al nostro paese tutti gli incentivi, le decontribuzioni ed i privilegi economici di cui ha goduto sino ad ora.
Fedex riapra subito il magazzino di Piacenza.
In una situazione nella quale la ripresa economica del nostro paese sta progredendo con risultati a due cifre è assurdo pensare di togliere il blocco dei licenziamenti poiché questa misura può rispondere solo ad un regalo per i padroni, per consentire loro una ristrutturazione basata sul ricatto occupazionale, sull'aumento delle riassunzioni precarie, su un abbassamento dei salari, sull'ulteriore incremento dell'insicurezza e delle morti sul lavoro.
La ripresa delle attività economiche deve essere accompagnata da:
- fine del sistema malato degli appalti
- riduzione dell'orario di lavoro
- no allo sblocco dei licenziamenti
- garanzia del diritto di sciopero.
Per tali ragioni, per non tornare indietro, per riconoscere il ruolo fondamentale che i lavoratori della logistica hanno giocato durante la pandemia continuando a rifornire il popolo italiano dei beni necessari, per difendere la democrazia e i diritti nel lavoro, perché la sconfitta del virus rappresenti anche la sconfitta dell'istinto primordiale e barbarico del capitale
USB INVITA AD ADERIRE VENERDÌ 18 GIUGNO
ALLO SCIOPERO NAZIONALE DI 8 ORE DELLA LOGISTICA
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USB Lavoro Privato - Logistica